Impact Journalism

Rafiq, il radar che manderà in pensione i radar

Benhassine e suo figlio
20 giugno 2015
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di Nassima Oulebsir, El Watan, Algeria

Ridurre gli incidenti stradali del 40% tramite un sistema in grado di rilevare e indicare la velocità più adatta ai conducenti di veicoli. L’invenzione è del 67enne algerino Mohamed Bachir Benhassine, ingegnere esperto in metallurgia fisica e trattamento termico dei metalli. Chiama la sua invenzione Rafiq, che letteralmente significa “compagno”.

«Il sistema Rafiq, che è stato sviluppato dal nostro studio, è un sistema basato principalmente sul trattamento delle informazioni. Può essere considerato come un pioniere nella rivoluzione che il codice stradale algerino affronterà molto presto. È composto da semplici sensori elettronici e da un sistema informatico per l’elaborazione dei dati, e fornisce agli utenti della strada le informazioni che consentono loro di regolare il loro comportamento e ridurre al minimo il rischio di incidenti, garantendo nel contempo che la loro guida sia il più confortevole possibile», spiega Bachir Benhassine.

Per l’inventore, dossi o radar sono ostacoli che aumentano il rischio d’incidenti stradali. Una volta che il conducente ha passato uno di questi “ostacoli”, cerca subito di recuperare il tempo perso. Rafiq sarà operativo 24 ore al giorno e verrà installato principalmente sulle strade ogni 30 - 35 chilometri. Esso rileverà la velocità del veicolo e quindi elaborerà le informazioni, indicando la velocità raccomandata su dei pannelli luminosi.

Oltre a visualizzare le informazioni sulla velocità, i conducenti potranno avere pure accesso a tutte le informazioni relative al traffico, compresi ingorghi e incidenti. «Questo sistema obbligherà i conducenti a guidare a velocità moderata. Infatti anche coloro che guidano lentamente possono causare tamponamenti. Il 40% degli incidenti sono il risultato di urti frontali dovuti a una grande differenza tra le velocità dei veicoli. Vale a dire, i veicoli in movimento ad alta velocità cercano di sorpassare chi guida a velocità ridotta», spiega Benhassine.

Questo sistema potrebbe anche permettere ai conducenti di scegliere le ore più adatte per guidare. Un altro tipo di informazioni verrà trasmesso invece esclusivamente alle autorità: il livello di stress del conducente. Se il conducente è teso, è più probabile che possa causare un incidente.

L’idea non ha per ora incontrato l’interesse del Ministero dei lavori pubblici algerino. Eppure il suo inventore sostiene che l’utilizzo di Rafiq costerebbe molto meno che installare radar o rispetto a migliorare l’illuminazione stradale. «Quello che chiediamo alle autorità è il supporto per realizzare questo sistema. Non voglio offrirlo ad un Paese straniero, che magari lo venderebbe di nuovo noi a un costo più alto»,  continua Benhassine. 

Il sistema, tenendo traccia degli incidenti, sul lungo termine potrebbe permettere di individuarne le cause. Stando Benhassine, che ha lavorato con suo figlio per creare questo sistema, «i metodi repressivi usati per tutelare il traffico stradale d’ora in poi saranno progressivamente abbandonati, per far posto a metodi più partecipativi. Le attrezzature e gli apparecchi usati fino ad oggi per gestire la circolazione stradale saranno gradualmente dismessi a favore di attrezzature più intelligenti che rispecchino appieno il livello di sviluppo che abbiamo raggiunto in termini di elaborazione delle informazioni e della comunicazione».


Per maggiori informazioni: www.beii-dz.com/sr/sr.html

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