Estero

Proteste per Théo, guerriglia urbana anche in centro Parigi

Keystone
16 febbraio 2017
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Lancio di oggetti, fiamme, lacrimogeni e qualche scontro con la polizia durante la manifestazione parigina contro le violenze durante il fermo di Théo in banlieue. Per la prima volta dall’inizio delle proteste, la guerriglia urbana è arrivata questa sera nel centro della capitale. Sotto al ponte della metropolitana di Barbès-Rochechouart, alle pendici di Montmartre, alcuni manifestanti incappucciati o col volto coperto hanno incendiato cestini e lanciato bottiglie o altri oggetti contro le forze dell’ordine, che hanno replicato con cariche e gas lacrimogeni. Dalle 19 alle 21 la tensione è stata altissima, con decine di camionette della polizia e l’invito alla cittadinanza a evitare la zona. Secondo la prefettura, hanno partecipato alla manifestazione non autorizzata – è nata in modo ’spontaneo’, con il tam-tam dei social network – circa 400 persone. Obiettivo? Solidarizzare con il ragazzo brutalizzato da quattro agenti della Police Nationale e denunciare "il razzismo" e "le violenze". "Tutti odiano la polizia", "Polizia, stupratori, assassini", sono alcuni degli slogan scanditi in piazza. La stazione della metropolitana di Barbès è stata chiusa e alcuni negozianti hanno abbassato le saracinesche. Scontri e vetrine infrante oggi anche a Rouen. Nel pomeriggio, il direttore generale della Polizia, Jean-Marc Falcone, aveva espresso indignazione dopo la pubblicazione di un manifesto firmato da decine di personalità francesi per dire basta all’impunità dei ’flics’ violenti. Tra i firmatari, Eric Cantona, Omar Sy,Patrick Bruel, Hugues Auffray, Josiane Balasko, Jean Benguigui e Mathilda May, Nils Tavernier, il direttore del Festival di Avignone Olivier Py o Anne Roumanoff. Ieri è spuntata una nuova testimonianza di un amico di Théo, il quale sostiene anch’egli di essere stato pestato senza motivo dallo stesso agente incriminato insieme ad altri tre colleghi, meglio noto in banlieue come ’Barbarossa’. Su di lui pesa l’accusa di stupro mentre sugli altri tre quella di violenze di gruppo. La testimonianza di Mohamed K – questo il nome del ragazzo di 22 anni – ha indotto il ministro dell’Interno, Bruno Le Roux, a sollecitare ancora una volta l’Ispettorato di polizia (Igpn) per fare piena chiarezza sul nuovo caso, mentre la magistratura ha aperto un’indagine preliminare. I fatti risalirebbero al 26 gennaio scorso. A meno di tre mesi dalle elezioni presidenziali, il presidente dell’Assemblée Nationale, Claude Bartolone, ha chiesto un rapporto indipendente sulle pratiche legate al mantenimento dell’ordine nel territorio della Francia. Dopo i fatti di questi giorni scoppiati in conseguenza al caso Théo, François Fillon, candidato della destra alle presidenziali, ha proposto di fissare a 16 anni la responsabilità penale per lottare più efficacemente contro la delinquenza minorile. (Ansa)

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