Gambarogno

'Piena assoluzione' per i due ex ristoratori a processo

Il giudice Mauro Ermani
(Carlo Reguzzi)
15 marzo 2017
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Dopo la richiesta di condanna a tre anni di detenzione da parte del procuratore generale John Noseda, oggi alle Assise criminali di Locarno (in Lugano), nel processo a carico di due ex ristoratori (di 56 e 52 anni) di altrettanti esercizi pubblici di Quartino è stata la giornata dei difensori avvocati Stefano Camponovo e Paolo Tamagni, i quali si sono invece battuti per la piena assoluzione dei loro assistiti dai numerosi capi d’imputazione, ossia ripetuta truffa ai danni di assicurazioni, falsità in documenti, incendio intenzionale e riciclaggio aggravato. Inoltre, hanno chiesto il dissequestro dei beni confiscati e un risarcimento di circa 700’000 franchi. La sentenza (presidente della corte il giudice Mauro Ermani) verrà comunicata per iscritto nelle prossime settimane.
Ricordiamo che i due coniugi italiani, secondo l’accusa, avrebbero intenzionalmente causato, nel periodo tra il 2002 e il 2011, ben sei allagamenti e un incendio nei propri ristoranti per ottenere il risarcimento da parte delle compagnie assicurative, per un ammontare di oltre quattro milioni di franchi. Ma si tratta di un processo fortemente indi indiziario: la coppia nega recisamente quanto addebitatogli. E i loro difensori hanno quindi sostenuto che non sussiste alcuna prova in grado chiaramente di dimostrare la volontarietà degli imputati in quanto è accaduto. Quattro allagamenti – secondo la difesa – sarebbero scaturiti da eventi naturali incontrastabili, poiché contro la natura – è stato sottolineato nelle arringhe – «si può lottare ma non si può vincere». In pratica, quanto successo è addebitabile alle piene del canale Trodo che, quando vi sono abbondanti precipitazioni, è solito ingrossarsi e tracimare in seguito all’ostruzione delle griglie di sbarramento. E l’avvocato Camponovo ha evidenziato come nei casi di allagamento che sono avvenuti vi sono stati picchi di precipitazioni, come confermano i dati dell’osservatorio meteorologico di Locarno Monti. A livello comunale è altresì ben nota la delicata situazione che caratterizza gli eventi alluvionali nella zona, che sono sempre stati ricorrenti. Due allagamenti sarebbero invece stati causati dalla rottura di un tubo da parte di un idraulico. Anche per quanto concerne l’episodio dell’incendio, la difesa ha evidenziato la mancanza di elementi che possano dimostrare intenzionalità e quindi colpevolezza. Si è trattato semplicemente di una pentola che è stata dimenticata su un fornello acceso. Contestate infine le fatture che sarebbero state “gonfiate” per lucrare sulle assicurazioni. La difesa ha sostenuto che le polizze sono state concordate con i periti assicurativi e le richieste di risarcimento sono state basate sull’effettivo valore degli immobili. In sostanza quindi i due coniugi sarebbero vittima «di un grave errore giudiziario» che ha scombussolato la loro vita: la loro attività era ben avviata e secondo i difensori non avevano motivo d’interromperla volontariamente, col rischio di perdere la clientela.

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