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Permessi, indagato anche il padre del presunto corruttore

(Samuel Golay)
24 febbraio 2017
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Si allunga la lista delle persone sotto inchiesta per la vicenda dei permessi di dimora e di lavoro su cui aleggia l’ombra della corruzione. Stavolta a finire sotto la lente degli inquirenti è un cittadino svizzero d’origine kosovara del Bellinzonese. È indagato a piede libero per i reati di correità, subordinatamente per complicità, in tratta di esseri umani, ripetuta falsità in certificati, ripetuta incitazione all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegale in Svizzera. Lo hanno reso noto ieri Ministero pubblico e Polizia cantonale, confermando quanto riferito nel pomeriggio dal sito della ‘Rsi’. Stando alla quale, l’uomo, interrogato nei giorni scorsi, è il padre dei due fratelli, di 25 e 27anni, arrestati il 7 febbraio e tuttora in detenzione preventiva alla Farera.
Al 25enne, ovvero il presunto corruttore, faceva capo la bellinzonese Aliu Big Team Sagl, impresa di costruzione, in liquidazione, di fatto mai operativa, dietro alla quale sarebbe avvenuto il traffico di documenti taroccati. Ha ammesso ciò che gli viene finora contestato. Non così il fratello 27enne. Al momento non è dato sapere se al padre dei due giovani è rimproverato uno o più episodi e se i reati ipotizzati a suo carico siano da mettere in relazione, fra l’altro, al periodo in cui il 25enne era agli arresti in Kosovo sempre per un giro di permessi falsi. Secondo il figlio, che è stato interrogato ancora ieri, il padre sarebbe estraneo alla vicenda. Se ne saprà di più dagli sviluppi dell’inchiesta. Inchiesta che il 7 febbraio ha portato dietro le sbarre anche un funzionario 28enne dell’Ufficio cantonale della migrazione e la sua compagna, coetanea, alle dipendenze del medesimo ufficio sino al 2015, quando è stata licenziata per motivi disciplinari. Nei giorni scorsi sono finiti in manette pure il 42enne titolare della M+M Ponteggi di Camorino e il 32enne direttore della ditta in liquidazione, entrambi cittadini kosovari residenti nel Bellinzonese. L’impresa di ponteggi avrebbe impiegato stranieri al beneficio di permessi procurati illecitamente dal 25enne.
Coordinata dal sostituto procuratore generale Antonio Perugini, l’inchiesta non è certo chiusa. Tant’ che, come si legge nella nota diramata ieri dagli inquirenti, “non si escludono altri sviluppi”

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