Svizzera

Pensioni, o la va o la spacca con i 70 franchi

15 marzo 2017
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Palazzo federale, Kommissionzimmer 287. Sono le 22.05. La porta che si era chiusa attorno alle 17.30 si apre definitivamente. I parlamentari sono già usciti, alla spicciolata. Entrano i giornalisti. Davanti a taccuini, microfoni e telecamere, Konrad Graber (Ppd) illustra la proposta della Conferenza di conciliazione, che ha presieduto, chiamata a eliminare le due divergenze rimaste tra Nazionale e Stati: la prevista perdita del 12% sulle rendite del secondo pilastro sono da compensare anche nel primo pilastro, con un supplemento Avs di 70 franchi sulle rendite dei nuovi pensionati e l’aumento dal 150 al 155% del tetto massimo per i coniugi; l’aumento dell’Iva per finanziare l’Avs sarà dello 0,6% (in due tappe: +0,3% dal 2018, +0,3% dal 2021).

Alla vigilia, il ‘senatore’ lucernese aveva dichiarato a ‘Tages-Anzeiger’ e ‘Bund’ di aspirare a un ampio compromesso e non a un diktat della stretta maggioranza. Di un compromesso, però, neanche l’ombra. Semplicemente, è passata la linea difesa sin qui dalla sinistra e dal Ppd agli Stati. Una minoranza (12 voti su 26) chiede di respingere il loro modello di compensazione.

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