Commento

Patti chiari, amicizia lunga!

10 maggio 2017
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Non sappiamo ancora come andrà a finire. Certo è che è iniziata molto male, ed è proseguita – a questo punto – ancor peggio. Ci riferiamo alla vicenda rivelata dal servizio di ‘Patti chiari’ che ha documentato, con immagini eloquenti, le preoccupanti condizioni igieniche nelle quali venivano lavorati alcuni prodotti destinati alla nostra tavola della ditta Crotta Sa. Chi ha visto il servizio di Comano ha senza dubbio provato qualche brivido frammisto a schifo, malgrado le rassicurazioni fornite dal titolare della ditta. Fin troppo facile scommettere che il blindatissimo servizio avrebbe danneggiato, se non addirittura messo al tappeto l’attività finita sotto i riflettori. Passato il fine settimana sono infatti fioccate le prime prese di posizione dei distributori clienti della ditta. Tanto che Migros Ticino già lunedì, spiegando di aver fatto puntuali verifiche sulla merce e sopralluoghi, ha annunciato di non più vendere ormai già da qualche giorno quei prodotti confezionati a Muzzano. A ruota sono poi seguite Coop e Manor. Questo, per la ditta nel mirino di Mammone & Co., è evidentemente l’effetto economico più grave – perché immediatamente sanzionatorio – rispetto a quanto venuto a galla.

Dal canto suo, parallelamente, anche la politica s’è mossa. Domenica è stata la volta del deputato Henrik Bang che, mettendo il dito nella piaga, ha insistito sull’igiene e sul rispetto del diritto del lavoro, ma anche sull’aspetto della capacità, da parte dello Stato di effettuare controlli. Le leggi li prescrivono, ma poi – ecco la domanda – gli uffici preposti hanno i funzionari per farli? La questione non è di poco conto, poiché, lo sappiamo benissimo, non è certo buona cosa promulgare leggi e direttive e poi… lasciarle inapplicate. Come se a suo tempo si fosse appurato che le cinture di sicurezza in auto erano obbligatorie, ma che poi la polizia non aveva i mezzi per controllare. Quindi, prima sommaria conclusione: deputati fate leggi che siano applicabili e applicate, altrimenti è tristissimo doversi chiedere poi se lo Stato sia stato in grado di controllare. Anzi, cogliete questa opportunità al balzo per porvi la stessa domanda anche in altri ambiti, adottando l’approccio dei ‘controlli a sorpresa’ come proposto dall’Acsi (cfr. pag. 18).

Su tutt’altro fronte, oltre dunque la questione dei controlli per l’igiene e il rispetto del diritto (del lavoro e penale!), la vicenda offre un altro spunto di riflessione: la forza di noi consumatori! Il taglio netto alla Crotta da parte della grande distribuzione è dovuto da una parte alla paura che, dopo le immagini di quei prodotti finiti a ‘Patti chiari’, il consumatore non li avrebbe più acquistati, che sarebbero rimasti a giacere sugli scaffali e, dall’altra, perché è sorto un problema importante di immagine. Ogni ditta deve tenere alta (credibile) la sua reputazione e non può permettersi che venga incrinata (come in questo caso) da un fornitore. La reazione immediata dei grandi magazzini va perciò salutata positivamente, perché costituisce un altolà nei confronti di chiunque potrebbe non risultare in regola. Tradire la fiducia può costare davvero caro. Detto in due parole: patti chiari (e bravi per il lavoro d’inchiesta svolto sul terreno), amicizia lunga. Se no…

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