Bellinzonese

Officine di Bellinzona, le firme dei dipendenti per fare pressione sul Cantone

16 ottobre 2017
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Sono 347 le firme degli operai raccolte in difesa delle Officine di Bellinzona. La petizione, che è circolata tra le varie sezioni operative dello stabilimento, è stata sottoscritta praticamente da tutte le maestranze. Le firme sono state trasmesse poco fa, a mezzogiorno in Piazza Governo a Bellinzona, da Gianni Frizzo nelle mani di Walter Gianora, presidente del Gran Consiglio.

“Vogliamo fare pressione sul governo e sul Gran Consiglio,  affinché - in tempi brevi, ha auspicato Ivan Cozzaglio -siano stesi i rapporti commissionali e si prenda una decisione relativa a un eventuale controprogetto, in modo che i ticinesi possano finalmente esprimersi sull’iniziativa per ‘Creare un polo tecnologico ferroviario all’Officine di Bellinzona’”, che nel 2008 aveva raccolto 15mila firme.

La più recente petizione interna, l’ennesima azione del Comitato del personale, fa seguito alle dichiarazioni rilasciate di recente da parte di un alto quadro Ffs che auspicava il trasloco delle Officine dalla città. Annuncio seguito dalla pubblicazione, da parte della ‘Regione’ due settimane or sono, di un documento interno delle Ffs che boccia come ‘non razionale’ il mantenimento dello stabilimento cittadino (che impiega tuttora 400 operai), a beneficio di una nuova struttura (si ipotizza Arbedo-Castione) che darebbe però lavoro a meno della metà degli attuali dipendenti.

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