Confine

'Non so dove sono'. Giovane trovato in una stanza segreta dell'ospedale Sant'Anna di Como: si era addormentato

27 dicembre 2016
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''Sono chiuso in una stanza con una finestrella, ma non riesco a vedere fuori e non so dire dove mi trovo''. È questa la telefonata che un 21enne comasco ha fatto alla madre il giorno di Natale. La donna, ovviamente allarmata, ha chiamato la polizia. Gli agenti hanno chiamato il ragazzo, ma per oltre mezz'ora il telefono è rimasto muto. Poi, finalmente, il 21enne ha risposto e ripetuto quanto già raccontato alla madre. La descrizione della stanza dov’era rinchiuso non ha però aiutato i poliziotti che non sono riusciti a geolocalizzare lo smartphone del ragazzo. Il mistero del ragazzo rinchiuso in una stanza segreta si è fatto particolarmente inquietante con il passare delle ore, quando è arrivata la soluzione. Merito degli addetti alla manutenzione del Sant'Anna, che hanno sentito le invocazioni d'aiuto del giovane, finito in un locale vuoto che si apriva solo dall'esterno. Cosa era successo? Nel cuore della notte il ragazzo era stato accompagnato al Pronto Soccorso del Sant'Anna in quanto aveva alzato il gomito, tanto da non reggersi in piedi. Un paio d'ore dopo, escluse complicazioni, i medici lo hanno dimesso. Ma invece di tornare a casa, forse stremato dalla stanchezza, si è infilato nel locale vuoto per mettersi a dormire. È stato segnalato alla magistratura per procurato allarme.

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