Locarnese

Navigazione Lago Maggiore: verso il business plan

(Davide Agosta)
12 ottobre 2017
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Saranno necessarie altre sedute per ascoltare i vagiti del neonato Consorzio. Si è tenuto nella mattinata di ieri a Palazzo delle Orsoline il primo di più incontri sul costituendo Consorzio che dovrebbe assicurare l’attività di linea e turistica sul bacino svizzero del Lago Maggiore. Un piano aziendale ancora incompleto, allestito dallo studio di revisione e consulenza Bdo di Lugano, è stato preso in analisi dal Consiglio di Stato (rappresentato dal presidente Manuele Bertoli e dal Consigliere di Stato Claudio Zali) insieme all’Ufficio federale dei trasporti (rappresentato da Barbla Etter), Gestione Navigazione Laghi Italia (Alessandro Acquafredda) e Società Navigazione Lugano (Agostino Ferrazzini e Alen Vukic).

Prove di business plan, dunque, fulcro e unica via d’uscita di una vicenda apertasi all’inizio dell’estate con il licenziamento dei dipendenti della Nlm, continuata con un lungo sciopero, prima di uno “stallo costruttivo” culminato lo scorso luglio nelle garanzie di riassunzione del personale all’interno di una collaborazione fra Gestione governativa Laghi e Società Navigazione Lugano. Da questo primo round tra le parti in causa emerge soltanto – parola del Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli – «la riconferma di quanto sottoscritto in luglio, e cioè che l’operazione prevede la riassunzione di tutto il personale, sia quello a tempo indeterminato che quello stagionale, fatta eccezione evidentemente per chi dovesse essere andato in pensione o chi avesse fatto altre scelte». Invariati «i 200mila franchi messi a disposizione dallo Stato e dal Comune di Locarno per lasciare intatte le cose dal punto di vista salariale per il 2018, in modo da avere il tempo di fare una trattativa per un contratto collettivo».

Dal Governo l’auspicio per ‘un clima di dialogo e apertura’

In vista della futura negoziazione con le parti sociali, il Governo auspica un clima di dialogo e apertura. «Il clima di questi incontri – sottolinea Bertoli – è come sempre diretto e franco, ci si parla in maniera piuttosto chiara perché l’operazione deve riuscire da tutti i punti di vista. Credo che sia giusto che avvenga in questo modo, affinché l’operazione abbia un esito positivo». Da parte del Consiglio di Stato è prevista una presa di posizione entro la fine di ottobre. Il clima iniziale fa intuire il rispetto dei tempi? «Come ogni agenda – conclude Bertoli – ci si dà un termine per arrivarci. Ci sono ancora tre sedute di Governo e se le cose sono preparate bene, come immagino siano, potremo arrivare alle decisioni necessarie e da qui la nascita del Consorzio in novembre.

Sindacati: 'siamo solo ai piedi della scala'

Di dichiarazione ufficiale in dichiarazione ufficiale, il tanto atteso 11 ottobre è proseguito nel pomeriggio con la replica delle organizzazioni sindacali, giunta a poche ore dal comunicato del Governo sulla discussione del business plan. Nel comunicato di Sev, Unia e Ocst – il cui ‘Siamo solo ai piedi della scala’ è parere congiunto e abbastanza chiaro sullo stato di avanzamento lavori – si sottolinea come “la volontà di integrare nel nuovo Consorzio l’attuale personale della Nlm residente in Svizzera” corrisponda a “una delle rivendicazioni dei sindacati, che hanno da subito chiesto la piena occupazione dei dipendenti licenziati”.

Preoccupa la questione salariale, uno dei “due punti che figurano chiaramente nell’intesa firmata con il Consiglio di Stato il 15 luglio scorso, il giorno dopo la fine dello sciopero”. Attualmente all’oscuro sui dettagli del business plan, i sindacati chiederanno “una presentazione plenaria del documento per quanto riguarda l’impiego del personale”, un incontro “in stile” 2 agosto, data d’illustrazione del costituendo Consorzio. Della riconferma complessiva degli accordi annunciataci da Bertoli, Angelo Stroppini di Sev – contattato dalla ‘Regione’ – prende atto, sottolineando però che la questione delle condizioni salariali «non è menzionata nel comunicato stampa». Stroppini garantisce che «lo spirito costruttivo c’è» anche da parte delle organizzazioni sindacali, lasciando l’ultimo pensiero «ai dipendenti, ancora a casa ad aspettare una comunicazione relativa al loro impiego per l’anno prossimo».

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