Economia

Mozione: l'amministrazione cantonale accetti i Bitcoin

(Pablo Gianinazzi)
12 ottobre 2017
|

Una mozione per chiedere al Consiglio di Stato che i cittadini possano pagare in bitcoin e altre criptovalute i servizi dell'amministrazione cantonale. È quella depositata oggi da AreaLiberale, Udc, Lega dei Ticinesi, Plrt e Ppd.

"Proponiamo un’applicazione pilota nel Dipartimento delle istituzioni e chiediamo un rapporto all’attenzione del Gran Consiglio dopo un anno di prova", recita il comunicato. "Questa misura, simile a quanto ha già fatto l’anno scorso la città di Zugo (fino a Chf 200) e ha annunciato di fare dal 2018 il comune di Chiasso (fino a Chf 250), mira a lanciare un segnale fattuale a chi si occupa di FinTech e a rinforzare in tal modo la fiducia verso le istituzioni ticinesi in materia di innovazione. L’ambizione della mozione è di promuovere il Ticino come piazza svizzera alternativa e complementare a Zugo in materia di criptovalute, blockchain e FinTech."

 Bitcoin  è "una moneta elettronica creata nel 2009 che, a differenza della maggior parte delle valute tradizionali, non fa uso di un ente centrale: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, ma sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali, come la generazione di nuova moneta e l’attribuzione della proprietà dei bitcoin." 

 "Il 30 settembre 2017 - ricordano i firmatari della mozione - esistevano nel mondo 16.6 milioni di bitcoin con un prezzo medio unitario di CHF 4'140 e pertanto una capitalizzazione di mercato pari a CHF 68.7 miliardi."]

 "Se gestito correttamente - si specifica - l’incasso in bitcoin anziché franchi svizzeri non comporta alcun rischio valutario per il Cantone, che potrebbe convertire istantaneamente in franchi svizzeri il pagamento avvenuto in criptovaluta."

 

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔