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16 febbraio 2017
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Lascia un altro uomo di Trump, il segretario del Lavoro rinuncia all'incarico

Nuova tegola sull’amministrazione Trump. A nemmeno un mese dal suo insediamento, il presidente degli Stati Uniti perde il segretario al Lavoro che aveva designato: Andrew Puzder, imprenditore nel settore della ristorazione scelto per l’incarico. Si e’ ritirato dall’iter per la conferma della nomina. Non c’erano le basi (e i voti) per il via libera del Senato. Non paragonabile al terremoto scatenato dalle dimissioni del segretario per la Sicurezza nazionale Michael Flynn, ma il ’caso’ resta, perche’ la ’sfiducia’ si consuma tra i repubblicani: almeno 12 i senatori del Grand Old Party che non avrebbero votato per lui in aula, stando a fonti del partito riferite dal Washington Post, tanto che ci sarebbe stata una richiesta diretta alla Casa Bianca di ritirare la candidatura.

Gli Usa cambiano idea: si pensa all'invio di truppe in Siria

Con un cambiamento radicale di rotta rispetto alla amministrazione Obama, il Pentagono starebbe pensando all’invio per la prima volta di truppe da combattimento regolari in Siria per accelerare la lotta contro l’Isis. Oggi a Mosca incontro tra De Mistura e Lavrov. Il ministro degli Esteri russo vedrà a Bonn anche il segretario di Stato americano Tillerson.

Samsung, seconda udienza per l'arresto del vicepresidente Lee

La Corte centrale distrettuale di Seul ha avviato l'esame della richiesta di arresto a carico di Lee Jae-yong, vice presidente di Samsung Electronics ed erede della prima conglomerata sudcoreana, promossa per la seconda volta dalla procura speciale al lavoro sullo scandalo che ha coinvolto la presidente della Repubblica Park Geun-hye (sotto impeachment) e la confidente Choi Soon-sil, in stato d'arresto. Lee ha raggiunto la sede della Corte alle 10:30 locali (2:30 in Svizzera) per assistere all'udienza: la decisione è attesa per domani mattina. Il manager, 48 anni, è accusato di corruzione, frode e spergiuro: avrebbe versato o promesso circa 37,5 milioni di dollari a Choi in cambio di un'ampia copertura politica. La prima richiesta della procura è stata respinta a gennaio a causa dei dubbi sulle accuse non sufficientemente sostenute dalle prove presentate, secondo la stessa Corte.

 

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