Mendrisiotto

Mendrisio, in tre a processo per droga. C'è anche un ex agente

(Pablo Gianinazzi)
19 ottobre 2017
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Il tutto è partito – come ha ricordato durante la requisitoria il procuratore pubblico Zaccaria Akbas – «da svariati controlli telefonici che riguardavano alcuni spacciatori albanesi attivi sulla piazza ticinese». Da lì – passando anche da un ‘collega’ ticinese preso e già condannato – si è arrivati anche ai tre uomini che ieri sono comparsi davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio presieduta dal giudice Marco Villa.

Si tratta di un 43enne e di due fratelli, di 42 e 37 anni, tutti residenti nel Mendrisiotto. Per i primi due, difesi dagli avvocati Gabriele Gilardi e Maurizio Pagliuca, l’accusa più grave mossa nei loro confronti è stata quella di infrazione parzialmente aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti. Questo per aver alienato (ovvero venduto) un quantitativo di eroina quantificato nell’atto d’accusa in quasi 150 grammi. Il terzo, difeso dal legale Gianluca Molina e con un passato nelle forze dell’ordine, è stato invece condannato per infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti per aver procurato a terzi qualche grammo di cocaina e per aver fatto da autista agli altri due durante alcune compravendite di droga.

Per tutti gli imputati la Corte ha decretato pene sospese: 12 mesi (sospesi per 4 anni) al 43enne, 7 mesi (sospesi per 2 anni) al 42enne e 5 mesi (sospesi per 5 anni) al fratello 37enne. Per il terzetto, inoltre, è stato ordinato un trattamento ambulatoriale. Durante l’inchiesta si è potuto infatti appurare che lo stupefacente acquistato veniva in parte rivenduto e in parte consumato. In aula, nella fase dibattimentale, non si è d’altronde nascosto il passato difficile che hanno vissuto gli imputati: dalle problematiche a livello familiare fino a quelle lavorative, o ancora un incidente domestico che ha portato alla parziale invalidità.

Così come non si sono celati i vari precedenti: da quelli specifici a quelli di altra natura (come nel caso dell’ex agente di polizia). Le tre sentenze si sono dunque avvicinate alle richieste delle difese, le quali si sono battute per una massiccia riduzione delle pene proposte dal procuratore pubblico. Pp che aveva chiesto 21 mesi di detenzione (almeno 10 da espiare) per il 43enne, 18 mesi di cui almeno 9 da scontare in carcere per il 42enne e tredici mesi interamente da espiare a carico del 37enne. Sebbene la posizione di quest’ultimo fosse meno importante rispetto ai correi, pendeva infatti a suo carico una precedente condanna sospesa.

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