Lugano

Lugano, i Verdi: 'Perché Borradori era con Livni, indagata per crimini di guerra?'

(Davide Agosta)
22 giugno 2017
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“Era opportuno che il sindaco di Lugano intervenisse alla serata con l’ex ministra israeliana Tzipi Livni, indagata per crimini di guerra?”. È la domanda che fa da titolo all’interrogazione presentata dai Verdi di Lugano che muove dallo “Swiss-Israel Day 2017”, tenutosi a Lugano domenica 28 maggio. Come noto, l’ospite d’onore era l’ex-ministra Tzipi Livni e all’incontro sono intervenuti, oltre a Marco Borradori, anche il consigliere di Stato Christian Vitta.
A suscitare le perplessità dei Verdi intorno alla partecipazione “di rappresentanti di Città e Cantone non è tanto la natura dell’evento in sé, e neppure lo sono le posizioni di Livni, meno chiuse e intransigenti di quelle dell’attuale dirigenza israeliana”. Il fatto è che da qualche mese la signora Livni è indagata per crimini di guerra”. Il tribunale di Bruxelles ha infatti aperto un’inchiesta penale nei suoi confronti per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, per la sua responsabilità nei bombardamenti contro civili, effettuati da Israele nel 2008 e 2009 nella striscia di Gaza. Non solo. Proseguono i Verdi: “La presenza della Livni in Svizzera è stata segnalata al Procuratore pubblico della Confederazione lo scorso 26 maggio dall’associazione Urgence Palestine, che ha chiesto l’apertura di una procedura penale per crimini contro l’umanità e per crimini di guerra.
Da qui le domande, “al momento della decisione di intervenire in forma ufficiale allo Swiss-Israel Day 2017 di Lugano, il Municipio era al corrente delle accuse mosse alla signora Livni e dell’inchiesta aperta in Belgio?”. E ancora: “A ragion veduta, non ritiene il Municipio che sarebbe stato più opportuno e prudente che il sindaco non intervenisse pubblicamente a quell’evento?”.

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