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L'Ufficio del procuratore generale si dice sconcertato e respinge le accuse del pp dimissionario Corti

(Pablo Gianinazzi)
16 gennaio 2017
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Il Consiglio della magistratura sentirà il procuratore pubblico Nicola Corti, dopo la dura lettera che quest'ultimo ha consegnato poco prima di Natale alla Segreteria del Gran Consiglio con cui annuncia le proprie dimissioni. Missiva nella quale Corti solleva dubbi  su indipendenza e autonomia del Ministero pubblico e sulle modalità di conduzione dell'Ufficio giudiziario. Il pp dimissionario, si legge in una nota stampa appena diramata dal presidente del Consiglio della magistratura Werner Walser,  “sarà chiamato a sostanziare le sue accuse nelle sedi opportune, anche a tutela della magistratura e della sua immagine”. Il comunicato del Cm fa seguito all'incontro tenutosi nel primo pomeriggio fra lo stesso giudice Walser e  l’Ufficio del procuratore generale (nella foto Ti-Press il pg John Noseda). Incontro dal quale è emerso “il profondo sconcerto” del Ministero pubblico per le accuse espresse da Corti nei confronti della Procura. Accuse, prosegue la nota, “considerate infondate e offensive per chi, in realtà, opera sul fronte e giornalmente si prodiga per garantire il buon funzionamento della Procura”. Il Ministero pubblico ritiene che eventuali situazioni considerate problematiche “debbano essere oggetto di discussione prima di tutto tra gli interessati e deplora di esserne posto a conoscenza solo tramite gli organi di stampa”. Il modo di procedere adottato dal magistrato dimissionario “è ritenuto suscettibile di influire negativamente sul rapporto di fiducia e di collegialità, necessario affinché tutti possano operare con la dovuta tranquillità in seno al Ministero pubblico”.

 

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