laR 25 anni

È l'ora del gatto Arturo

Con l'immancabile trotinette
14 settembre 2017
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La maglia a strisce colorate da cui fuoriusciva la lunga coda. E poi la testa di pelo bianco, grande e un po’ sproporzionata. Un’immagine inconfondibile e, a ben pensarci, anche un po’ inquietante, che è però rimasta indelebile nella memoria di molti ticinesi. Per chi a inizio degli anni 90 guardava le repliche del Gatto Arturo, andato in onda tra gli anni 70 e 80 sull’allora Tsi, l’appuntamento con il personaggio felino era imperdibile.

Non parlava, l’Arturo, ma era sempre in movimento. Gesticolava, molto, e si spingeva sul suo trotinette, con ancora più foga. Non stava mai fermo. Sequenze velocizzate, musichette ed effetti sonori aiutavano ad animare le sue scenette che si svolgevano rigorosamente nella vita reale: tra gli operai in una fabbrica, nel laboratorio di un pasticcere, in palestra tentando di allenarsi con gli atleti, o ancora nella natura assieme a mucche e cavalli. Curioso e socievole, s’intrufolava dappertutto.

Finché se ne restava dentro il televisore, tutto bene. La scoperta che l’attore che lo interpretava aveva una casa di vacanza in Valle di Blenio fu invece un trauma. Passeggiare nei dintorni di quell’abitazione comportava sempre cuore in gola e fiato sospeso, per il timore che sbucasse da dietro la siepe con il sorriso felino cucito sul muso. La miglior reperibilità dei filmati d’epoca offre ora la possibilità di andare a rivederlo su internet. Un’occasione per riguardare scene di vita ticinese di alcuni decenni fa oppure, per chi fosse cresciuto con il cane Peo, per scoprire colori e humour d’altri tempi. Chissà se il muto Arturo e il caciarone Peo sarebbero andati d’accordo!

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