Locarno

Locarno boccia l'orto condiviso proposto dai Verdi

Non ha attecchito
(Francesca Agosta)
22 febbraio 2017
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Le proposte dei Verdi di Locarno, già avversate dal Municipio, non superano lo scoglio del Consiglio comunale. Lunedì sera il Legislativo ha bocciato sia l’idea di creare un orto condiviso per gli abitanti del quartiere Campagna, sia l’emendamento per riservare a veicoli elettrici o ibridi il 10 per cento di un credito quadro di quasi 1,8 milioni di franchi, destinato all’acquisto di mezzi per i servizi dell’amministrazione.
Insomma, la “Città dell’energia” non sempre è anche città sensibile ai temi ambientali. La proposta dell’orto condiviso, da inserire assieme ai previsti orti comunali (togliendo una decina di posteggi) era stata presentata come mozione dalla consigliera dei Verdi, Francesca Machado-Zorilla: «Uno spazio da curare assieme, secondo standard bio, per fare di Locarno la città del “noi”. Non si tratta unicamente di coltivare pomodori o zucchine, ma legami sociali. Un luogo d’incontro gestito da un’associazione ad hoc, costola dell’associazione di quartiere, per gli abitanti di un comparto che della “Campagna” ha ormai solo il nome». Un intervento accorato, ma che è stato interrotto a due minuti dalla fine dal solerte presidente Philippe Jacquet-Richardet, che ha richiamato la collega per la lunghezza del suo dire. Così ha alzato la mano l’altro consigliere dei Verdi, Pierluigi Zanchi, per continuare la lettura. Sia la Commissione del piano regolatore, sia il Municipio hanno però bocciato l’idea (e così anche il Legislativo, con 29 voti contrari, contro 6 favorevoli). Da una parte è stato ricordato che i previsti orti comunali sono per tutti, senza disparità di trattamento, e non solo per chi abita nella zona; poi, i posteggi previsti sono comunque bloccati da un ricorso dei... Verdi.
Un sonoro “no” ha fermato anche la richiesta, formulata da Zanchi, di riservare a veicoli ibridi o elettrici il 10 per cento di un credito di 1,79 milioni di franchi, destinato all’acquisto di mezzi comunali nel periodo 2017-2020. Credito approvato a larga maggioranza. Le ragioni della bocciatura: stando ai diversi gruppi il vincolo sarebbe stato eccessivo, poiché è difficile sapere in anticipo quali saranno da sostituire. Molti dei mezzi a carburante fossile (scopatrici, camion pesanti e via dicendo) non hanno neppure il corrispettivo elettrico.

Fra le interpellanze alle quali il Municipio ha dato risposta, segnaliamo quella firmata da Fabrizio Sirica (Ps), su una paventata chiusura dell’ufficio postale di Solduno. Il vicesindaco Paolo Caroni ha ricordato, per sommi capi, quanto sta avvenendo e le manovre del Cantone per scongiurare l’emorragia di sportelli annunciata dal (sempre meno) “Gigante” giallo. «Non abbiamo ricevuto nessuna informazione per la filiale soldunese. Intraprenderemo comunque tutti i passi necessari per evitare il ridimensionamento o, peggio ancora, la chiusura».

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