Svizzera

La gestione dei rifugiati sta diventando “tesa”. La Svizzera dev'essere pronta

Bisogna sostenere l'integrazione attraverso il lavoro
30 novembre 2015
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I cantoni riescono per il momento ad affrontare l’afflusso di rifugiati, ma la situazione comincia ad essere “tesa”. È quanto ha dichiarato alla Neue Zürcher Zeitung Peter Gomm, presidente della Conferenza dei direttori cantonali degli affari sociali (Cdas). «Molti cantoni hanno raggiunto i limiti di quel che possono fare con le strutture e le procedure attuali» in particolare per quanto riguarda l’alloggio, ha detto il consigliere di Stato solettese. Gomm sostiene comunque la decisione di Confederazione e cantoni di rinunciare per il momento ad attivare il piano d’emergenza per l’asilo. «Dobbiamo lavorare con le strutture ordinarie finché possiamo». In caso di adozione del piano le procedure abituali verrebbero a cadere e «la Confederazione potrebbe, ad esempio, accedere direttamente agli alloggi della protezione civile».

Anche se è difficile stimare in anticipo l’afflusso di rifugiati, la Svizzera dev’essere pronta ad affrontare una situazione d’emergenza, aggiunge il presidente della Cdas. Se dovesse mantenersi il ritmo attuale, l’anno prossimo potrebbero varcare le frontiere 50’000 richiedenti e verrebbe raggiunto il limite delle capacità. I membri della protezione civile potrebbero essere mobilitati, almeno temporaneamente, secondo Gomm. «In Austria, i dipendenti delle società che si occupano dell’alloggio dei richiedenti erano talmente occupati che non c’era praticamente più personale negli accampamenti»: sono immagini che non vogliamo vedere qui, ha aggiunto.

Il consigliere di Stato socialista critica il fatto che troppi rifugiati riconosciuti e persone accolte provvisoriamente ricevano l’aiuto sociale. «Questo deve cambiare e spetta ai cantoni agire» sostenendo l’integrazione attraverso il lavoro. I corsi preparatori e gli stage non bastano. Gomm preferirebbe che fossero i dipendenti di imprese ad occuparsi dell’integrazione professionale. Ha inoltre criticato il fatto che appena una persona viene assunta, il sostegno della Confederazione svanisce. (Ats)

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