Impact Journalism

Izzy fiuta il diabete

Izzy e il suo padrone Angel Fraguada
(Yvain Genevay)
20 giugno 2015
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di Simonetta Caratti, laRegione

‘Izzy’ è un pastore tedesco di 5 anni ed è speciale, perché è allenato a sentire quando il suo padrone sta per avere una crisi di ipoglicemia e rischia di svenire e scivolare nel coma. La sente con venti minuti di anticipo. Che sia di notte o di giorno, il cane lo avvisa del pericolo imminente. È un cane salvavita, un angelo custode dei diabetici. E il suo aiuto ha cambiato la vita ad Angel Fraguada, ginevrino, affetto dal diabete di tipo 1 da 14 anni.

Da un giorno all’altro il pancreas di Angel ha smesso di produrre l’insulina, che regola i livelli di zucchero nel sangue, condannandolo a iniettarsela tutti i giorni, più volte al giorno. Un destino che tocca in Svizzera 40mila persone, tra cui tanti bambini.

Soprattutto quando sono piccoli, controllare l’altalena degli zuccheri nel sangue è una maratona per i genitori, obbligati a vari risvegli notturni per scongiurare pericolose ipoglicemie.

Angel Fraguada ha lavorato diversi anni come acrobata per vari spettacoli, tra cui quello del ‘Cirque du soleil’, e non sempre riusciva a gestire il diabete e l’ipoglicemia lo coglieva alla sprovvista: «Vari fattori possono influenzare i livelli di zucchero nel sangue, dallo stress all’attività fisica. Mi è successo di essere soccorso dall’ambulanza», spiega.

Proprio in una di queste occasioni, sette anni fa, un soccorritore gli parla dei cani per diabetici. Angel era negli Stati Uniti, dove da anni si allevano e addestrano cani per questo tipo di assistenza.

Inizia così la sua ricerca di un cane di servizio. Angel ha fatto dei corsi negli Stati Uniti: oggi è diventato un ‘trainer’ per questi cani salvavita.

Ha formato il suo pastore tedesco ‘Izzy’, che da quattro anni lo avvisa giorno e notte di eventuali sbalzi dello zucchero, evitandogli pericolose ipoglicemie ma anche dannose iperglicemie: «L’ho addestrato ad avvisarmi quando lo zucchero esce da determinati parametri di sicurezza, spesso ‘Izzy’ lo avverte prima che gli sbalzi siano registrati dall’apparecchio che legge la glicemia. A volte comincia ad abbaiare 20 minuti prima che lo zucchero inizi a calare o salire troppo».

Così Angel ha il tempo per correggere lo squilibrio mangiando o bevendo qualcosa di zuccherato oppure iniettandosi l’insulina. 

Il cane sente in anticipo gli sbalzi dello zucchero

Cerchiamo allora di capire come funziona. Questi cani per diabetici vengono allenati a riconoscere un particolare odore, impercettibile all’olfatto umano, che segnala un cambiamento del livello di zucchero nel sangue del loro padrone, quando sta per arrivare una crisi ipo- o iperglicemica. Izzy e Angel sono diventati inseparabili. Il pastore tedesco segue il suo padrone ovunque.

E anche Carol, la moglie di Angel, è contenta, soprattutto durante la notte, quando le crisi ipoglicemiche possono arrivare e cogliere la persona diabetica nel sonno, rischiando di farla precipitare nel coma diabetico senza che se ne accorga: «Così Izzy dorme nella nostra camera», dice la donna.

L’addestramento può durare un anno

Non tutti i cani possono diventare amici da allerta e assistere un diabetico, a fare la differenza è l’olfatto, la tipologia di cane e soprattutto il feeling che si instaura tra l’animale e il padrone: «Devono essere cani con un fiuto molto fine, ci vogliono tra 6 mesi e un anno e mezzo per addestrarli. Ma anche il padrone va istruito, è molto importante il legame che si instaura tra i due: devono diventare una vera e propria équipe affiatata. Il mio cane, ad esempio, mi segue ovunque, anche in aereo», spiega Angel Fraguada. 

Sta aiutando alcune famiglie in Svizzera con bambini diabetici e adulti a trovare e formare un cane da assistenza, così da gestire i pericolosi picchi di zucchero, soprattutto durante le ore notturne.

Ogni cane viene addestrato per un unico e preciso padrone diabetico, perché il quadrupede deve riconoscere gli odori specifici della personaammalata che assiste. Dunque un legame unico.

Anche il sistema di allerta è personale e viene scelto con il paziente: sarà una sorta di linguaggio intimo tra il diabetico e il cane di assistenza, che reagisce quando la glicemia sale o scende troppo, al fine di mantenerla dentro standard normali.

Tutto è molto individuale. «È un duro lavoro addestrare un cane per diabetici, ma poi i risultati sono molto positivi, anchese va ricordato che non sono macchine e possono sbagliare anche loro»,

dice. Spiega che in America c’è un ampio commercio di questi cani. Acquistarne uno addestrato può costare parecchio.

Angel Fraguada valuta ogni situazione, poi definisce un preventivo per la formazione.


Per maggiori informazioni: http://www.angelizzyfordiabetic.com

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