Impact Journalism

Investimenti (ir)responsabili

(Le Soir)
25 giugno 2016
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di Amandine Cloot, Le Soir, Belgio

Alcune banche contribuiscono alla vendita di armi, al cambiamento climatico o alla violazione dei diritti umani? Direttamente forse no, ma è quanto risulta dai loro investimenti.

267 miliardi di euro dormono, attualmente, sui libretti di risparmio dei belgi. Una cifra da capogiro! Sono i campioni d’Europa del risparmio, ma che cosa si sa del modo in cui la banca utilizza il capitale che tentano (penosamente) di far fruttare? L’iniziativa ‘Scan des banques’ è stata lanciata da un collettivo di Ong europee ed è gestita, in Belgio, da Fairfin – un’associazione che lotta per una finanza più etica, più rispettosa dell’uomo e del pianeta.

Per il secondo anno consecutivo, Fairfin ha analizzato le politiche d’investimento di nove banche attive in Belgio, tra cui alcuni mastodonti, quali Bnp Paribas, Belfius, Ing, Deutsche Bank, Kbc, alcune strutture più piccole, come Argenta e Van Lanschot, e alcune società che si autoproclamano “responsabili” (Triodos, Vdk). Gli autori della ricerca hanno esaminato otto temi principali: il rispetto del pianeta, dei diritti dell’uomo e del lavoro, l’impegno in favore della lotta contro il cambiamento climatico, la trasparenza, il finanziamento dell’armamento e, infine, l’evasione fiscale. Risultato? Gli istituti di credito non rispettano pressoché nulla, né l’etica, né il pianeta, né i diritti umani. «Le politiche d’investimento sono ancora troppo vaghe, così come la trasparenza nei confronti dei clienti per quanto riguarda i portafogli dei fondi d’investimento proposti», spiega Frank Vanaerschot, responsabile della parte belga dello studio.

Solo Triodos (85%), Van Lanschot (66%) e Vdk (50%) dimostrano di essere all’altezza in materia di responsabilità sociale (le istituzioni vengono classificate in base ad una percentuale, che rappresenta il risultato delle loro performance sui temi sopra citati, ndr). Per quanto riguarda le grandi banche del paese, i risultati non sono davvero eccezionali: Deutsche Bank è il peggior allievo della classe, con una percentuale di responsabilità sociale del 22%, seguita da Bnp Paribas e Belfius (27%), Kbc (33%), Ing (41%). «Per ottenere tali risultati, abbiamo osservato sia i comportamenti interni, sia i criteri adottati per finanziare una determinata azienda direttamente o tramite fondi d’investimento proposti a terzi», prosegue lo specialista. Ad esempio, la mia banca include, quale criterio per consentire un prestito ad un’azienda, il rispetto di condizioni di lavoro decenti? Tiene conto, nella selezione dei fondi d’investimento che propone ai propri clienti, degli accordi sul clima? Ha aderito ad una carta con la quale s’impegna a non investire fondi nei paradisi fiscali?

Ecco alcune cifre che vi aiuteranno a capire meglio le dimensioni del problema. Nel 2015, le banche belghe hanno investito due miliardi di euro nel settore delle armi, finanziando aziende quali Lockheed Martin, Airbus o Motorola. Oppure, sette miliardi in aziende che violano, ogni giorno, i diritti dell’uomo e il codice del lavoro, cinque miliardi in aziende che hanno adottato politiche contrarie alla lotta contro il cambiamento climatico... Con ‘Scan des banques’, le Ong presentano, in modo estremamente semplice, una constatazione complessa. Questa azione, concretamente rappresentata dal sito internet bankwijzer.be/fr, ha un obiettivo molto chiaro: costringere gli istituti di credito ad adottare un comportamento più responsabile dal punto di vista sociale, invitando i risparmiatori a porsi un determinato numero di domande prima di depositare i loro fondi presso la banca che offre il migliore rendimento. Perché le aziende nelle quali la finanza investe oggi saranno quelle… di domani.

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