Lugano

È in una banca di Lugano parte del tesoro di 'faccia d'angelo'

(Carlo Reguzzi)
18 gennaio 2017
|

Parte del tesoro nascosto da “faccia d’angelo” il boss della Mala del Brenta Felice Maniero era nascosto in banche di Lugano. Lo scrive il gip Alberto Scaramuzza del Tribunale di Venezia che ha firmato l’ordinanza di arresto di due toscani di Fucecchio e del sequestro del tesoro di Felice Maniero per un valore complessivo di 17 milioni di euro: “Avevano acquistato (riferendosi agli arrestati, ndr) strumenti finaziari di investimento in istituti di credito di Lugano afferenti a conti correnti riconducibili a Di Cicco”.
Riccardo Di Cicco, 61enne, uno degli arrestati, è l’ex marito di Noretta Maniero, sorella del bandito le cui vicende banditesche - rapine a raffica nel Nord Est e traffico internazionale di stupefacenti - sono state raccontate in un film.

L’altro arrestato, Michele Brotini 49enne, promotore finanziario è accusato di aver occultato i soldi dell’ex capo della malavita veneta i soldi in Ticino. Indagati a piede libero anche Felice Maniero, l’anziana madre Lucia Carrion e la sorella Noretta. Per tutti, l’accusa è di riciclaggio di soldi sporchi. I familiari di”faccia d’angelo”, tornato in libertà nel 2010, dopo una condanna “per associazione per delinquere di stampo mafioso” (era la prima volta che nel nord Italia veniva contestata l’associazione mafioso), sono accusati di aver ricevuto dal congiunto denaro in contanti per 33 miliardi di vecchie lire da reinvestire in acquisti di beni e attività finanziarie. Una prassi, secondo l’accusa, durata sino all’estate 2015.

L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Venezia e del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza di Roma, al comando del generale Giuseppe Bottillo, iniziata due anni fa, ha portato al sequestro cautelativo, oltre ai conti correnti in banche in riva al Ceresio, di un cavallo di razza, tre ville, una a Santa Croce sull'Arno, una a Marina di Pietrasanta e una a Fucecchio e 27 autovetture di lusso (Mercedes, Bmw, Porsche Cayenne) fra cui anche una Bentley Gt cabrio. È stato lo stesso Felice Maniero (da quando è libero ha una nuova identità e con il figlio è titolare di un'azienda che si occupa di depurazione di acque) a indicare agli investigatori quali erano i beni acquistati con l’immenso patrimonio criminale accomutao tra i primi anni Ottanta e il 1994, l’anno dell’arresto. Temeva che Di Cicco, dopo la separazione da Noretta Maniero, volesse tenersi tutto per sé.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔