Economia

In Svizzera si brucia prevalentemente petrolio nigeriano

24 luglio 2017
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La Nigeria, anche quest’anno, rimane per la Svizzera il principale fornitore di petrolio greggio, ma crescono nuovamente le importazioni in provenienza dal Kazakistan, secondo statistiche dell’Amministrazione federale delle dogane.

Il paese africano ha registrato nei primi cinque mesi del 2017 un quota del 45% dell’import, dopo che lo scorso anno ha garantito oltre un terzo del fabbisogno elvetico di greggio: stessa percentuale del 45% per il Kazakistan, le cui esportazioni in Svizzera sono cresciute in modo esponenziale rispetto al 16% del 2016. Dall’inizio dell’anno la Confederazione ha quindi importato il 90% del greggio da questi due paesi.

In netto calo invece l’oro nero in provenienza da Stati Uniti, che pure ha aumentato sensibilmente la sua produzione, e dal Messico: la raffineria di Cressier (Neuchâtel) – l’unica ancora in esercizio dopo la chiusura degli impianti di Collombey (Vallese) – ne ha importato solo piccole quantità e le ragioni non sono chiare.

"Prezzo e qualità sono fattori determinanti nella scelta dei fornitori", ha spiegato David Suchet, responsabile della comunicazione dell’Unione petrolifera UP, e la quota di mercato dei singoli paesi produttori può variare in modo significativo da un anno all’altro.

La Libia, un tempo principale fornitore della Svizzera, ha visto la sua parte scendere dal 35% (del 2014) al 2% (del 2016) a causa dell’instabilità politica del paese e della chiusura – nel 2015 – della raffineria di Collombey, proprietà del fondo di investimento statale Libyan Investment Authority, che controlla i distributori di benzina Tamoil.

Dalle statistiche risulta che negli ultimi anni la Svizzera ha importato greggio da una dozzina di paesi: nell’elenco non figura l’Arabia Saudita, il principale produttore al mondo, e il motivo – secondo David Suchet – è da ricercare nella qualità: la Confederazione raffina soltanto petrolio leggero, povero di zolfo, facilmente trasformabile in benzina e gasolio, mentre l’Arabia Saudita estrae petrolio pesante, meno costoso, ma più caro da raffinare.

Ciò non significa che in Svizzera non vengano venduti carburanti ottenuti dal petrolio saudita. La raffineria di Crissier copre solo un quarto delle domanda nazionale e i tre quarti dei prodotti petroliferi finiti vengono quindi importati: principale fornitore è la Germania (quasi la metà), davanti a Francia, Italia, Paesi Bassi e Belgio.

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