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Il rinoceronte è a rischio

18 marzo 2017
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Pochi lo sanno, ma i rinoceronti sono comparsi sulla terra circa 40 milioni di anni fa e si sono diffusi in Asia, Africa, Europa e Nord America. Delle 30 specie iniziali ne rimangono solo 5 che vivono in Africa e Asia.
I rinoceronti asiatici sono divisi in tre specie diverse: quello indiano, di Giava e di Sumatra. In totale sono 3’200 rinoceronti che vivono in piccole aree isolate. Del rinoceronte di Giava sono rimasti appena 60 esemplari e rischiano di scomparire per sempre nei prossimi anni. A differenza dei loro parenti africani, che vivono prevalentemente nella savana, i rinoceronti asiatici si rifugiano nelle foreste tropicali. La specie originaria di Sumatra è la più minuta, un esemplare pesa mediamente “solo” 600-900 kg e ad oggi se ne contano appena 250 esemplari circa.
Le specie di rinoceronti africani sono invece due: il rinoceronte nero – che si trova in grave pericolo di estinzione, infatti la situazione è talmente disperata che di due sottospecie del rinoceronte nero rimangono soltanto un paio di esemplari – e il rinoceronte bianco, che invece fortunatamente sta sopravvivendo, soprattutto nelle aree protette. Contrariamente a quanto possa far pensare il nome, la pelle di entrambi è del medesimo colore: grigio. L’apparente diversità di colorazione è dovuta semplicemente al fango in cui sguazzano questi possenti animali, che può essere scuro oppure calcareo, cioè di colore biancastro. Il rinoceronte bianco può raggiungere il ragguardevole peso di 2’700 chili. È la specie che ha sviluppato la forma di vita sociale più complessa: mentre le altre varietà di rinoceronte sono per lo più solitarie, il rinoceronte bianco vive in gruppi che possono raggiungere fino a quattordici elementi.
Gli attuali dati ci fanno capire che a causa della “guerra dei corni” rischiamo di perdere per sempre un animale che esiste da milioni di anni e che, dopo l’elefante, è l’animale terrestre più grande al mondo. Il WWF lavora costantemente per fermare i bracconieri, chiede pene severe nel caso di mancato rispetto della legge sul bracconaggio, fa in modo che le comunità locali vengano coinvolte di più e chiede maggiori controlli al fine di evitare che il corno di rinoceronte, ma anche l’avorio e le carcasse di tigri, riescano ad attraversare i confini. Insieme allo IUCN (The World Conservation Union) lavoriamo attivamente per la conservazione delle popolazioni di rinoceronti rimaste. Ciò include inoltre l’assistenza ai governi nei loro sforzi per proteggere le specie contro il bracconaggio e preservare ciò che resta del loro habitat, favorire la riproduzione in cattività, e la pressione sui Paesi perché vietino qualsiasi commercio dei corni.

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