Svizzera

Grounding di Swissair, creditori ancora in attesa. Il tribunale non concede a Sabena pretese per 2,3 miliardi

Ai tempi del “matrimonio”
(Keystone)
11 ottobre 2017
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Non sono ancora state regolate, a 16 anni di distanza, tutte le vertenze finanziarie relative al grounding di Swissair, il maggior fallimento aziendale in Svizzera: il tribunale d’appello di Zurigo, in una recente sentenza, ha deciso che i liquidatori della compagnia belga Sabena dovranno rinunciare a gran parte delle loro pretese.

Swissair, nel 1995, è entrata nel capitale azionario di Sabena, all’epoca già fortemente indebitata, con una partecipazione del 49,5%, mentre il 50,5% è rimasto sotto il controllo dello Stato belga. Il matrimonio è durato poco: nel 2001 la holding SAirGroup è infatti fallita, trascinando con sé Swissair e Sabena.

Da allora sono state liquidate centinaia di società facenti capo al gruppo: secondo indicazioni del curatore del fallimento Karl Wüthrich ai creditori sono state riconosciute pretese finanziarie comprese tra 15 e 20 miliardi di franchi, di cui 382 milioni a favore di Sabena. Troppo poco, secondo i liquidatori della compagnia belga, che dalla massa fallimentare hanno preteso ulteriori 2,38 miliardi a copertura dei danni provocati da SAirGroup, che non ha rispettato gli accordi conclusi, riguardanti in particolare l’acquisto di nove Airbus.

Sabena ha chiesto di essere ammessa nella graduatoria dei creditori, in cui vengono elencate, divise in tre classi, le rivendicazioni delle parti lese. I creditori delle prime due classi, tra cui dipendenti, casse pensione e assicurazioni sociali, sono nel frattempo stati rimborsati. Rimangono invece parzialmente inevase le richieste della terza classe, ossia fornitori, obbligazionisti, banche e partner commerciali, tra cui Sabena.

Secondo la recente sentenza del tribunale superiore zurighese, che ha confermato una precedente decisione del tribunale distrettuale, i belgi non riceveranno i 2,38 miliardi richiesti: i giudici hanno infatti riconosciuto risarcimenti supplementari per soli 28 milioni, versati sotto forma di dividendo (18,5%) sulla massa fallimentare. Wüthrich ha fatto sapere che Sabena non impugnerà la decisione presso il Tribunale federale e la sentenza è quindi da considerarsi definitiva. Per il curatore si tratta di un grande passo avanti, che consentirà di procedere con i pagamenti ai creditori rimanenti. 

Wütrich non è stato in grado di dire quanto tempo ci vorrà prima che SAirGroup venga completamente liquidata. La maggior parte dei casi ancora pendenti potrebbero essere regolati nei prossimi due anni.

(Ats)

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