Estero

Gli Usa schierano a sorpresa il sistema anti-missile in Corea del Sud

Il sistema anti-missile americano
(Kim Jun-bum)
26 aprile 2017
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I militari americani hanno avviato in piena notte l'installazione dei sistemi antimissile Thaad in Corea del Sud, destinati a far fronte alle minacce di Pyongyang. L'operazione è avvenuta tra le proteste dei residenti del nord Gyeongsang e non ha ancora ottenuto il rapporto di impatto ambientale, richiesto dall'accordo bilaterale Usa-Corea del Sud, ma Trump ha voluto accelerare i tempi dopo l'annuncio di un possibile attacco a sorpresa dalla Corea del Nord. L'installazione del Thaad è il terzo segnale preoccupante in vista di un possibile conflitto: dopo lo schieramento della portaerei Carl Vinson – impegnata in esercitazioni con l'areonautica nipponica –, ieri Washington ha inviato nelle acque a dirsso della penisola coreana anche un sommergibile nucleare.

Seul conferma: 'Serve a mettere in sicurezza il sito'

Secondo l'agenzia stampa sudcoreana Yonhap, sei rimorchi hanno trasportato i pezzi più importanti del potente impianto radar, dei lanciatori mobili e degli altri elementi principali dentro l’area il cui accesso è vietato ai civili. Il ministero della Difesa di Seul ha anche confermato in una nota l’avvio delle operazioni spiegando che "la misura ha lo scopo di mettere in sicurezza la disponibilità delle parti più strategiche sul sito", mentre gli aspetti ambientali e le costruzioni richieste saranno risolti nei tempi stabiliti.

Il ministero ha poi spiegato che la piena operatività dei Thaad sarà completata entro la fine dell’anno.

Le proteste dei residenti

In centinaia, concentrati all’ingresso dell’area off-limit, hanno protestato contro i sistemi, piazzati su una vasta zona che ospitava un più rassicurante resort della Lotte con tanto di campi da golf, tra slogan "No Thaad, no War" e "Hey Usa! Siete amici o forze d’occupazione’".

L'influsso sulle presidenziali sudcoreane

I sistemi antimissile, che hanno irritato pesantemente la Cina per la profondità di "visione" dei radar fino a 2.000 km, quindi ben oltre la città di Pechino, sono finiti tra i temi della campagna elettorale presidenziale sudcoreana in vista del 9 maggio.

Moon Jae-in, il candidato del Partito Democratico e in testa nei sondaggi con oltre il 40%, ha ribadito che la controversa decisione sui Thaad, presa dall’amministrazione dell’ex presidente Park Geun-hye decaduta lo scorso mese per impeachment, dovrebbe essere "esaminata" dalla futura amministrazione.

L’accelerata impressa dagli Usa sull’installazione, secondo la lettura più maliziosa, sarebbe legata alla necessità di rendere l’operazione irreversibile.

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