Estero

G7 sui migranti: 'Riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati'

Pochi sorrisi
28 maggio 2017
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Si è chiuso ieri il vertice del G7 a Taormina, il primo vertice dopo l'avvento di Donald Trump alla Casa Bianca. «Credo che il risultato più importante possa essere definito l'impegno comune sul terrorismo», ha detto il premier italiano Gentiloni tracciando un bilancio. Fra i principali temi trattati vi sono commercio internazionale e clima. Se sul primo di parla di passi avanti significativi, sul secondo è emerso che 6 Paesi su 7 confermano gli impegni sull'accordo di Parigi, mentre gli Usa con l'avvento di Trump hanno dichiarato di trovarsi in una fase di revisione della loro politica.

Clima

Nella dichiarazione finale del G7, prendendone atto i leader di Canada, Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Giappone e i rappresentanti Ue “riaffermano il loro forte impegno per una rapida applicazione dell'accordo di Parigi”. In particolare lacancelliera tedesca Angela Merkel non ha lesinato critiche verso gli Usa: «L’intera discussione è stata difficile e molto insoddisfacente, non essendoci segnali sul fatto che Usa rimangano o no all’interno dell’accordo». La mancanza di progressi su questo «significa che non c’è base comune su un importante accordo internazionale». E in vista del G20 in Germania a luglio «essendo l’accordo di Parigi molto importante, non faremo alcun compromesso». Dal canto suoi il presidente americano fa sapere, con un messaggio su Twitter, che “prenderò la mia decisione sull’Accordo di Parigi la prossima settimana!”.

Flussi migratori

La gestione dei flussi migratori ha trovato i G7 concordi sul fatto che richieda “sforzi coordinati a livello nazionale e internazionale”, si legge ancora nel comunicato finale. Tuttavia, e qui sta il punto, “pur sostenendo i diritti umani di tutti i migranti e rifugiati, riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i propri confini e stabilire politiche nell'interesse nazionale e per la sicurezza”. Anche in questo caso a smarcarsi sono Merkel e Gentiloni, difendendo la necessità di favorire una politica della prevenzione e di sostegno dei paesi di origine. Quanto all'Africa, nella dichiarazione finale i Paesi del G7 considerano il piano di investimenti esterno dell'Unione europea “un importante strumento per spingere gli investimenti nel Continente”.

Mercati

Altro tema cruciale, dopo le prime misure adottate da Trump, quello dei mercati: “Confermiamo il nostro impegno a mantenerli aperti  e a combattere il protezionismo”. Una dichiarazione che cozza contro le prime misure adottate dagli Usa negli scorsi mesi. Ma poi arriva lo zampino di Trump, nella frase in cui si apprende “l'impegno a opporsi a tutte le pratiche scorrette del commercio”.


Russia

Il G7 reitera infine la condanna per “l’annessione illegale” della penisola di Crimea e, per quanto riguarda la crisi ucraina, si dice pronto a prendere “ulteriori misure restrittive” nei confronti della Russia se le azioni di Mosca dovessero richiederlo. Nel comunicato finale si legge che “la durata delle sanzioni” in essere “è chiaramente legata alla completa applicazione da parte della Russia dei suoi impegni nell’ambito degli accordi di Minsk e al rispetto della sovranità dell’Ucraina”.

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