Locarno

Frode elettorale a Losone, imputato assolto

Non ci fu inganno
(Benedetto Galli)
14 aprile 2017
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Non è stata frode elettorale. La giudice della pretura penale di Bellinzona Patrizia Gianelli oggi pomeriggio ha assolto l’uomo accusato dal procuratore pubblico Antonio Perugini di frode elettorale per una vicenda che risale a oltre un anno fa. Al rappresentante della Lega dei ticinesi di Losone veniva rimproverato di aver ingannato diverse persone, che avevano firmato quella che credevano una petizione a favore di una società sportiva locale, salvo poi ritrovarsi nella lista dei proponenti della Lega per le elezioni comunali 2016. Una vicenda complessa che in aula è stata ripercorsa a fondo. Diversi gli elementi sui quali ha puntato l’avvocato difensore Ignazio Maria Clemente. È emerso che l’imputato ha consegnato i fogli per la raccolta delle firme per i proponenti della Lega a un suo dipendente, il quale li ha girati a un parente che di fatto ha poi raccolto le firme. In questa sorta di 'telefono senza fili' il messaggio iniziale è stato distorto. Il rappresentante della Lega, pure impegnato nei vertici di un associazione sportiva (e forse da qui è nato l’equivoco), ha sempre affermato che si trattava delle liste delle sottoscrizioni dei proponenti, senza omettere alcuna informazione; chi poi si è prestato volontariamente per domandare alle persone di firmare i fogli (senza intestazione) ha frainteso le indicazioni iniziali.
Al momento in qui i nomi dei proponenti sono stati pubblicati all’albo c’è chi si è sentito gabbato. Da qui è partita la segnalazione al ministero pubblico che si era tramutata in tre decreti d’accusa. Uno solo – l’uomo apparso ieri in Pretura penale – ha contestato il decreto firmato da Perugini (che lo condannava a una pena pecuniaria sospesa per due anni), ottenendo l’assoluzione.

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