Biasca

Ffs licenziano tre custodi, Sev insorge

Il centro manutenzione di Biasca
21 aprile 2017
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“Oggi ti assumo, domani ti licenzio. Ovvero la logica dei manager senza ritegno”. Firmato Angelo Stroppini, segretario del sindacato del personale dei trasporti (Sev). Che prende posizione sui tre licenziamenti – decisi dalle Ffs a far stato dal prossimo 1° novembre – nei confronti dei tre custodi, assunti nei mesi scorsi, del Centro di manutenzione di Biasca inaugurato poco piùdi un anno fa, del Centro d’esercizio di Pollegio in funzione dal 2014 e dello stabile Pedemonte 7 di Bellinzona in servizio dal 2010.

“Tre nuovissimi centri Ffs in Ticino, tre assunzioni di collaboratori attorno ai 50 anni e ora la mazzata della perdita del posto di lavoro”, obietta Stroppini: “Tutto questo sull’altare del progetto Rail Fit 20/30 delle Ferrovie che prevede entro il 2020 risparmi per 1,2 miliardi di franchi e la diminuzione di 1'400 posti di lavoro”.

Le Ffs, prosegue il sindacalista, “non perdono l’occasione per presentarsi in Ticino inaugurando qualsiasi cosa. Nel contempo oltre ai vari nastri, tagliano posti di lavoro lasciando a casa i ticinesi. Lo fanno in modo mirato andando a colpire piccoli gruppi professionali evitando così di suscitare grandi clamori. Colpiscono però duro collaboratrici e collaboratori e le loro famiglie”. E oltre al danno la beffa, poiché “due dei collaboratori citati non potranno usufruire del programma di ricollocamento interno delle Ffs non avendo ancora raggiunto 4 anni di servizio. Da poco assunti e di fatto già licenziati”.

Il Sev teme che questo sia solo l’inizio. Programmi di risparmio con tagli di posti di lavoro “sono già in previsione nel settore della formazione e nelle risorse umane. Singoli posti pregiati che spariscono nella razionalizzazione e nel vortice della centralizzazione oltre Gottardo”.

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