Bellinzona

Ecco l'opposizione dell'Mps contro il day hospital

(Benedetto Galli)
18 gennaio 2017
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Un "piccolo ospedale" non è conforme alla pianificazione della zona, genererebbe traffico ed emissioni foniche di disturbo e influirebbe negativamente sulla valorizzazione paesaggistica della città. Sono queste le argomentazioni contenute nell'opposizione alla domanda di costruzione per realizzare due sale operatorie in via Salvioni (rimasta in pubblicazione dal 21 dicembre al 17 gennaio) inoltrata dal coordinatore dell'Mps Giuseppe Sergi, come anticipato oggi sulla nostra edizione cartacea. 

"La costruzione prevista è quella di un Day Hospital, cioè di una clinica nella quale vengono eseguite operazioni chirurgiche minori, nonché tutto quanto possa precedere e seguire tali interventi. In questo senso vi saranno studi medici, ma un continuo afflusso di pazienti e di attività chirurgica". Valutando i contenuti del progetto – "15 studi per medici, due sale operatorie (con la possibilità di una terza), una sala risveglio, sale di preparazione , 7 camere, ecc." – l'oppositore ritiene che la struttura sia da considerarsi alla stessa stregua di un edificio adibito al servizio pubblico, come un ospedale. "In questo senso la sua natura non ci pare conforme a quanto previsto per questa zona", visto che è adibita a ospitare costruzioni che abbiano quale destinazione abitazioni, attività alberghiere, amministrative, commerciali oppure piccole attività artigianali. Inevitabile, secondo Sergi, l'aumento del traffico "in una zona già fortemente trafficata, uno dei punti nevralgici del traffico cittadino – spesso bloccato – che già comporta pericoli non indifferenti". Il maggior impatto fonico sarebbe causato sì dall'aumento del traffico ma anche dalla struttura stessa, continua l'oppositore, "in particolare con i sistemi di ventilazione, di raffreddamento e di climatizzazione, riconosciuto dai promotori del progetto, ma i cui effetti ci pare non vengono sufficientemente presi a carico".

Oltre ad osteggiare il progetto promosso dall'economista Dino Cauzza a livello pianificatorio, il Movimento per il socialismo ha pure lanciato una raccolta firme che mira a dire "No alle privatizzazioni delle sale operatorie per il day hospital". Più precisamente la petizione aperta a tutti i cittadini della nuova Bellinzona chiede che le autorità comunali intervengano presso il CdA dell'Ente ospedaliero cantonale e il Consiglio di Stato affinché si eviti la cessione al settore privato di attività ambulatoriali oggi eseguite all'ospedale San Giovanni e che vengano invece rafforzati i servizi ambulatoriali al nosocomio bellinzonese, Pronto soccorso compreso. Entrambi "fortemente sovraccarichi", viene sottolineato.

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