Commento

E non ci resta che Kate…

(Christian Charisius)
6 settembre 2017
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Si potrebbe liquidare il tutto con un bell’‘e chi se ne frega’. Che notizia è che due persone avranno un figlio? Ne nascono tanti, per fortuna nostra, e non fanno mai scorrere nemmeno una goccia d’inchiostro. Ma, se ad annunciare l’arrivo di un erede è una testa coronata, si scatena l’interesse pressoché globale. È quanto è successo, anche da noi che monarchici non siamo, con l’annuncio di Kate e William che il loro terzo figlio è in arrivo: la rete e i social in particolare, hanno segnato picchi e commenti d’ogni genere.

Come mai visto che quel mondo è così lontano dal nostro? Forse perché si tratta di una bella notizia che ci fa sognare e allo stesso tempo mettere il naso nelle scelte tutto sommato intime altrui. Scoprendo che cosa? Che la duchessa, come ogni essere vivente fa parte di quelle donne che ha la nausea mentre è in dolce attesa, che anche lei fra poco si vedrà spuntare il pancione che però ancora non si vede, che anche per una testa quasi coronata i figli non nascono sotto le zucche e via dicendo. Banalità dirà qualcuno. Certo perfette banalità. Eppure, non solo l’annuncio della Bbc ha destato interesse, ma lo stanno registrando anche le successive puntate, che ci accompagneranno per mesi e mesi. Se lunedì è stata la volta dell’arriverà il/la terzo/a figlio/a, martedì ci è toccato scoprire dove l’erede è stato concepito; poi sarà la volta del toto-nome e poi, una volta nato, dei suoi primi passi e via dicendo. Perché? Perché la fiaba britannica ci permette di pensare ad altro, che non siano le solite notizie negative, che a ben guardare proprio in queste ore non fanno altro che aumentare coi nuovi padroni del mondo, in particolare la Cina, che non si sa ancora come reagirà alle provocazioni della Corea del Nord con di mezzo gli Usa altrettanto imprevedibili di Trump.

Tensioni su tensioni, preoccupazioni su preoccupazioni che non promettono nulla di buono, e che si sommano ai nodi senza apparente via d’uscita di sempre, come la crisi coriacea economica e le nuove ininterrotte migrazioni.

Poter guardare alla giovane e fresca mamma duchessa di Cambridge e ai suoi George e Charlotte, permette per un paio di secondi di cambiare orizzonte. Come quando si stacca un momentino per andare in vacanza. Anche se, proprio come quando si va in ferie, si sa già partendo che le vacanze finiranno presto. Come dire: lo sappiamo tutti che loro continueranno a fare la vita da nababbi e noi continueremo col nostro tran tran quotidiano. Ma a ben vedere sappiamo anche che molto difficilmente scambieremmo la nostra vita con la loro. Ricchi, anzi ricchissimi, come pochi al mondo, ma obbligati a osservare regole e rigidi cerimoniali ormai fuori dal tempo, che ti fan dire (appena smetti di sognare): viva la nostra libertà e viva la nostra democrazia! Valori che non hanno prezzo e che pochi baratterebbero per una vita, a partire dalla tenera infanzia, limitata da rigidi paletti e protetta dai paparazzi.

Comunque sia, auguri ai duchi. E grazie per averci distratti un attimo e speriamo che, chi ha sottomano i bottoni delle varie bombe all’idrogeno e quant’altro di fuori di testa, la finisca di provocare, tornando presto a ragionare.

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