Ascona

Delitto di Ascona, il 54enne macedone era già stato indagato per minacce

(Samuel Golay)
13 agosto 2017
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Il ministero pubblico si era già occupato del 54enne macedone autore del delitto di Ascona. Il 2 aprile scorso l’uomo, armato di coltello, aveva già minacciato la moglie. Di qui l’intervento della polizia, a cui era seguito – come anticipato dalla Rsi – un procedimento penale aperto d’ufficio. Coazione, minaccia, vie di fatto e ingiurie i reati ipotizzati, anche in relazione a episodi precedenti. A metà maggio l’inchiesta era sfociata un decreto di non luogo a procedere, emesso sostanzialmente per insufficienza di prove. Nell’occasione gli inquirenti avevano archiviato pure la denuncia sporta dal marito contro la donna. La separazione era ormai in atto, e il 54enne macedone continuava a seguirla, nonostante il divieto di avvicinarsi a lei. Poi il dramma. La mattina del 23 giugno la trascinò all’entrata dell’autosilo della Migros, dove la uccise a colpi di pistola e cercò a sua volta di togliersi la vita. Dalla fine di luglio l’imputato, lo riucordiamo, si trova alla Farera. Finora non è stata disposta alcuna perizia psichiatrica, né fissata la data di un’eventuale ricostruzione sul posto. Assassinio  l’accusa ipotizzata nei suoi confronti.

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