Economia

È crisi per gli albergatori e i ristoratori parigini

(Peter Dejong)
19 novembre 2015
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L’inverno si preannuncia freddo e difficile per ristoratori e albergatori parigini. Tra prenotazioni cancellate, eventi annullati e turisti in fuga, il settore è a grave rischio e le associazioni di categoria non nascondono la loro preoccupazione.

Tra i più colpiti ci sono gli hotel delle grandi catene, che oltre alla fuga dei turisti pagano l’annullamento di una lunga serie di saloni, convention e fiere. A cominciare dal Salone dei comuni e delle collettività locali, che avrebbe dovuto tenersi questa settimana ma è stato rinviato a primavera per motivi di sicurezza, con la sola eccezione della conferenza dei sindaci del 18 novembre. Risultato: la gran parte dei 60 mila visitatori attesi sono rimasti a casa, e gli hotel intorno all’area fieristica di Porte de Versailles si ritrovano deserti.

Stessa sorte per molti ristoranti e bistrot del centro, mete tradizionali dei turisti, che secondo la società di gestione Flo, proprietaria di luoghi storici come la Brasserie Bofinger, sono arrivati a registrare "il 50% di cancellazioni" in questi giorni. Nei quartieri commerciali e degli uffici, caffè e tavole calde restano affollati di giorno, ma al calare della sera si ritrovano inesorabilmente vuoti. Intorno alle Halles, c’è chi spera nel beaujolais nouveau, il vino novello in vendita da stasera, per far riprendere le frequentazioni, in nome di una tradizione a cui i francesi sono molto attaccati.

Anche le attività culturali sono duramente colpite. La fiera Paris Photo, grande appuntamento annuale per gli appassionati di fotografie, ha chiuso i battenti in fretta e furia dopo due giorni, rinunciando a un weekend in cui attendeva "tra i 13 e i 15 mila visitatori al giorno". Mentre diversi artisti e cantanti che avrebbero dovuto esibirsi a Parigi nelle prossime settimane, tra cui l’italiana Carmen Consoli, hanno annullato le loro date.

Eurodisney, che per la prima volta nella sua storia ha chiuso per quattro giorni, fatica a ripartire. In questa giornata di brutto tempo, i visitatori sono pochi, le file alle attrazioni insolitamente brevi. Una mamma spiega a Le Parisien di essere venuta solo per non deludere il figlio, un’altra non vede l’ora di tornare a casa. Ma c’è anche chi, come le due ventenni Alice e Céline, ha "una gran voglia di divertirsi", perché "se ci chiudiamo in casa vuol dire che i terroristi hanno vinto".

La situazione è molto preoccupante, e il settore corre già ai ripari. Il sindacato nazionale Synhorcat offre aiuto nella gestione di problemi di liquidità e gestione dei dipendenti, e ha chiesto la creazione di un fondo ad hoc che garantisca linee di credito per i più in difficoltà. Mentre la banca pubblica d’investimento Bpi ha già annunciato che sospenderà per sei mesi tutti i pagamenti di rate di debiti.

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