Economia

Conciliare famiglia e lavoro, situazione molto federalista

16 gennaio 2017
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Nell’ambito della pubblica amministrazione in Svizzera soltanto in 15 Cantoni è realmente possibile conciliare casa e lavoro e in 9 praticare il cosiddetto "job sharing" (condivisione del posto di lavoro).

È quanto emerge dal rapporto 2016 realizzato da Ecoplan per conto della Segreteria di Stato dell’economia (Seco), in cui sono riassunte le informazioni su Cantoni e capoluoghi. Vengono presi in considerazione questi due ambiti: misure di promozione a favore del mondo economico e l’amministrazione pubblica quale datore di lavoro. Inoltre, il rapporto contiene statistiche, una panoramica delle ordinanze sul personale e fogli informativi nonché indicazioni sui servizi amministrativi competenti.

La maggior parte dei Cantoni indica di aver messo in atto misure atte a promuovere e sensibilizzare il settore privato nel favorire la conciliabilità casa/lavoro. Le misure concrete adottate tuttavia differiscono molto da un Cantone all’altro. Si va da un centro di consulenza internet a vere e proprie campagne, conferenze o tavole rotonde. Sette cantoni (AG, AI, GL, NW, SH, SZ, ZG) hanno segnalato di non aver avviato alcuna iniziativa nel settore privato. Nel 2014 erano 9 in questa situazione.

Il quadro è diverso per ciò che concerne i capoluoghi: soltanto sei Comuni (Berna, Glarona, Delémont, Lucerna, Frauenfeld e Zurigo) hanno introdotto misure di promozione nel privato, comparabili a quelle adottate nelle amministrazioni cantonali: centri di consultazione, campagne informative e conferenze.

Il settore pubblico – rileva il rapporto – in quanto datore di lavoro fa da rompighiaccio in questo ambito. 18 Cantoni e 13 capoluoghi indicano che le condizioni i lavoro favorevoli alla famiglia figurano tra gli obiettivi strategici nella politica del personale. 10 Cantoni e 5 capoluoghi procedono a un controllo del personale in materia di conciliazione casa/lavoro. Inoltre, la metà dai Cantoni e 6 capoluoghi hanno avviato progetti informativi e di sensibilizzazione per gli impiegati.

Per ciò che concerne il "job sharing", esso viene praticato in 9 Cantoni (BE, BS, GL, NE, NW, OW, SH, SO, TI) e in 15 il telelavoro (AG, AI, BE, BS, GE, LU, NE, SG, SH, SO, TG, VD, VS, ZG, ZH). La situazione è identica nei capoluoghi.

Il rapporto contiene anche un quadro del congedo maternità: nella maggior parte di Cantoni e capoluoghi è di 16 settimane, con il salario pagato al 100%, quindi a condizioni migliori di quanto prevede la legislazione federale (congedo di 14 settimane e salario all’80%). Una minoranza di Cantoni prevede il congedo paternità, da 1 a 3 giorni, mentre la maggioranza concede da 5 a 10 giorni. Certi capoluoghi sono assai generosi verso i padri. A Berna 3 settimane, 4 a Ginevra, 20 giorni a Neuchâtel, 21 a Losanna, con un salario del 100%, ad eccezione di Herisau, che non ha disposizioni comunali in materia.

Informazioni dettagliate sul sito della Seco.

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