Lugano

Coazione allo Stampino, pena mitigata in Appello

(©Ti-Press / Carlo Reguzzi)
27 aprile 2017
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Venticinque mesi di detenzione, 100 franchi di multa e un trattamento medico educativo stazionario da svolgersi in un istituto preposto. È questa, in estrema sintesi, la pena inflitta a un 29enne svizzero-cileno, accusato di aver aggredito nel 2014 un compagno di prigione, dalla Corte di appello e revisione penale di Locarno presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, giudici a latere Damiano Stefani e Giovanni Celio.
L’uomo si trovava allo Stampino per scontare una pena di quattro anni e sei mesi per aggressione, in primo grado era stato condannato a 30 mesi di reclusione, all’internamento e a una multa di duecento franchi. Il dibattimento a Locarno si era tenuto in due occasioni il 29 novembre 2016 e il 5 aprile scorso, mentre la sentenza è pervenuta oggi alle parti. Il ricorso presentato da Gabriella Mameli, legale del 29enne prosciolto dalle imputazioni di coazione per un episodio avvenuto allo Stampino il 7 agosto 2014 rovesciamento del materasso su cui era sdraiato Devis Frigerio, deceduto pochi mesi dopo in circostanze che hanno fatto discutere è stato dunque parzialmente accolto. L’uomo è stato pure prosciolto dall’accusa di vie di fatto (per via di uno schiaffo e di una testata). Condannato invece, oltre che per infrazione e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti e per lesioni semplici, come del resto in primo grado, anche per coazione per un altro episodio capitato sempre allo Stampino. Era il 10 settembre 2014 quando l’imputato aveva minacciato di grave danno Frigerio obbligandolo a fumare una sigaretta dopo essersela infilata nell’ano. L’uomo è staro pure condannato per estorsione, in parte tentata, per avere, sempre allo Stampino e sempre alla stessa persona ripetutamente vessata da bullismo “carcerario”, fra il 7 agosto e il 22 settembre 2014, tentato di farsi consegnare alcune centinaia di franchi, riuscendo a ottenerne una cinquantina.
L’internamento ordinato in prima istanza, misura decisa qualora ci si trovi di fronte a reati gravi che pregiudicano l’integrità fisica, psichica o sessuale della vittima, è invece caduto. In questo caso specifico, la Corte di Locarno non ha ritenuto ci fossero i presupposti per ordinarlo Nei confronti dell’uomo, alla luce del pericolo di recidiva, è stata però ordinato un trattamento stazionario medico educativo da svolgersi in un istituto svizzero.

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