Tre Oscar, il Gran premio della giuria a Cannes, nove David di Donatello e una quantità di altri premi italiani e internazionali per la storia di Guido, l'uomo che per salvare il figlio dall'orrore dell'Olocausto inventa il "gioco" del lager nazista. Vent'anni fa usciva 'La vita è bella', Roberto Benigni portava in sala un film che fra lodi e critiche ha lasciato un segno nella storia del cinema e della cultura. A distanza di vent'anni Benigni riflette sull'attualità di quell'opera che, osserva su Repubblica.it, "avrebbe lo stesso impatto a maggior ragione oggi che siamo avvolti ancora di più da quest'ombra di morte, violenza, barbarie e stupidità, conformismo e ignoranza". Mai commento più attuale!