Estero

Attentato a Parigi, l'assalitore è un francese già condannato per aver sparato a tre poliziotti. L'Isis rivendica

(Kamil Zihnioglu)
21 aprile 2017
|

Due giorni fa l'avvertimento. Ieri sera, a tre giorni dal primo turno, il terrorismo ha fatto
irruzione nelle elezioni presidenziali francesi mentre in Tv andava in onda l'ultimo dibattito tra i candidati. Un francese – che pare abbia agito da solo – ha ucciso con un kalashnikov un poliziotto sugli Champs-Elysees e ne ha feriti altri due. Poi si è dato alla fuga, ma è stato ucciso dopo pochi metri.

L'essenziale in breve

  • L'attacco è avvenuto ieri verso le 20.50 al numero civico 102-104 degli Champs-Elysées.
  • Un 39enne francese radicalizzato è sceso da un veicolo, si è avvicinato a una camionetta della polizia e ha sparato.
  • Un poliziotto è morto, altri due sono stati feriti gravi, ma non in pericolo di morte.
  • L'assalitore è stato ucciso da altri agenti intervenuti in soccorso.
  • L'assalitore era noto all'antiterrorismo per aver manifestato la volontà di sparare a dei poliziotti. Lo aveva già fatto nel 2001 ferendone tre.
  • Lo Stato Islamico ha rivendicato l'attacco.
  • La sparatoria avviene a tre giorni dalle presidenziali francesi

L'assalitore sarebbe sceso da un'Audi 80 grigia, avvicinandosi ad un furgone parcheggiato con alcuni poliziotti all'interno e ha fatto fuoco. Testimoni hanno parlato di "una vera e propria esecuzione". La procura antiterrorismo è stata immediatamente incaricata delle indagini, dopo aver escluso in pochi minuti che si trattasse di una rapina o di criminalità comune.

Aveva già assalito un poliziotto nel 2001

Prima di mezzanotte è giunta la rivendicazione dell'Isis stando alla quale l'attentato è stato compiuto da un loro soldato denominato 'Abu Yusuf al Beljiki', ovvero "il belga". A Parigi, il killer – come confermato dal procuratore Francois Molins – è stato identificato invece come un francese e la sua abitazione in banlieue di Parigi è già stata perquisita.

Per ora la polizia non vuole svelare la sua identità per non compromettere l'inchiesta. Tuttavia il suo passato criminale emerge nelle informazioni forniti da fonti investigative ai giornali transalpini. L'attentatore era schedato dalla polizia, radicalizzato, con pesanti precedenti. Nel 2005 era stato condannato a quindici anni di reclusione per tre tentati omicidi durante una fuga a bordo di un'auto rubata. I fatti risalgono al 2001 quando, tamponato e fermato da un'auto durante la fuga, il francese si era dato alla fuga. Intercettato da due agenti, gli ha sparato ferendoli gravemente al torace. Arrestato, aveva – pochi giorni dopo – ferito gravemente un secondino sparandogli con l'arma che gli aveva sottratto.

Panico e Champs-Elysees chiusi 

Il panico si è propagato in pochi istanti, l'intera avenue, la più celebre della capitale, è stata blindata dai furgoni di polizia, dalla Concorde fino all'Etoile. Tutte le fermate del
metrò sono state sbarrate, gli abitanti sono stati invitati a non avvicinarsi al quartiere.

Poliziotti e teste di cuoio hanno perquisito ogni centimetro quadrato dei negozi, in particolare il grande magazzino 'Marks & Spencer' che si trovano nei pressi del luogo dell'accaduto, poi si sono riversati in un parcheggio poco distante, per il sospetto che un complice potesse essere in fuga proprio lì. Sul presunto 'secondo uomo', però, non ci sono conferme in Francia e – allo stato attuale – pare abbia agito da solo.

La testimonianza

Cyril, 40 anni, si trovata sugli Champs-Élysées con i primi spari ed ha visto tutto: «Ero in un angolo aspettando un amico nella mia auto, a circa 15 metri da un furgone della polizia. Ho visto un uomo con un lungo cappotto nero avvicinarsi al furgone, come per chiedere un’informazione, ma poi ha tirato fuori un kalashnikov e ha sparato. Io ho fatto marcia indietro precipitosamente, urtando con altre auto, e sono scappato».

«Ero in pausa all’Arco di Trionfo quando si è verificato l’attacco», ha spiegato un agente: «Dalla cima dell’Arco ho visto gente che correva lungo gli Champs Elysées verso la stazione della metropolitana. Ci sono stati tafferugli. Poi molto rapidamente è arrivata la polizia, seguita dagli elicotteri. Ci hanno detto di evacuare l’Arco di Trionfo e un perimetro di sicurezza è stato subito disposto». (Ansa / Red)

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔