Lugano

Assunzioni, fa breccia anche a Lugano la preferenza indigena

(© Ti-Press / Benedetto Galli)
20 ottobre 2017
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Dal caso Burgarella alla preferenza indigena il passo è breve. Ed è chiamato a farlo anche Lugano. Sì, perché la commissione delle Petizioni ha allestito un rapporto favorevole (relatore Alain Bühler) alla mozione presentata dai consiglieri comunali leghisti Andrea Sanvido e Lukas Bernasconi. Una mozione, innescata proprio nel 2014 dalla nomina della responsabile eventi del Lac, poi annullata dal Municipio dopo le polemiche. Ma l’interessata è riuscita a imporsi nella vertenza con la Città conservando l’impiego. I commissari riconoscono che quello di Burgarella è un caso limite. Ma ai loro occhi rimane un esempio di come la prassi che vigeva un tempo di preferire la manodopera residente rispetto a quella proveniente dall’estero, soprattutto in ambito pubblico e parapubblico, non sia più la regola.

Per i cittadini risulta già difficile accettare che l’economia preferisca il personale frontaliero a quello residente, ma se ad assumere frontalieri è l’ente pubblico, allora la questione diventa inaccettabile. La mozione richiedeva di tornare al principio della preferenza indigena nelle assunzioni nell’Amministrazione cittadina e negli enti esterni controllati dalla Città. Non si vuole vietare questa possibilità di assumere stranieri in futuro, si richiede solo che si vagli attentamente i candidati residenti in Ticino prima di procedere con l’assunzione di personale frontaliero o di richiedere il rilascio di nuovi permessi B. Stando ai dati presentati nel 2015 dal Municipio, alle dipendenze di Lugano vi sono 68 frontalieri (permesso G) e 59 dimoranti (permesso B).

Il rapporto allestito da Bühler richiama anche l’esito della votazione popolare del 9 febbraio 2014 sull’iniziativa popolare federale “Stop all'immigrazione di massa” volta a reintrodurre i contingenti e la preferenza indigena in in Svizzera, accettandola con il 62% delle preferenze (e a Lugano dal 67.31%). Insomma, la commissione invita il Consiglio comunale ad accogliere parzialmente la mozione. Se anche il legislativo fosse d’accordo, il Municipio sarebbe chiamato a emanare una direttiva simile a quella fatta dal Canton Ginevra affinché nella ricerca di personale in un ente/associazione sussidiata dal comune, nelle società partecipate dal Comune o fondazioni venga anzitutto fatta una ricerca tramite l’Ufficio di collocamento. E a inserisce nel Regolamento organico dei dipendenti un articolo affinché, a parità di requisiti dei candidati, per i propri impieghi prevalga l’assunzione di personale di cittadinanza svizzera, o di domiciliati con permesso C, o di dimoranti con permesso B.

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