Estero

Altro stop dei giudici alle leggi sull'immigrazione di Trump

Altolà (e tre)
26 aprile 2017
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Nuovo ostacolo giudiziario per Donald Trump: dopo il freno posto dai giudici al ’bando’ per gli ingressi negli Usa di persone provenienti da sei paesi a maggioranza musulmana, adesso l'alt riguarda il provvedimento del presidente sulle cosiddette 'città santuario', le grandi metropoli come New York e Los Angeles che accolgono e proteggono gli immigrati illegali e i rifugiati, alle quali l’amministrazione Trump ha minacciato di togliere fondi se non collaborano con le autorità.

Un giudice federale di San Francisco ha però bloccato temporaneamente e a livello nazionale il decreto, dopo un ricorso avanzato da due contee californiane, che temono di perdere miliardi di dollari.

Il 'minaccioso ordine di Trump' potrebbe essere incostituzionale

Il giudice William H. Orrick ha emesso una ingiunzione preliminare che ordina di fatto il blocco all’ordine dell’amministrazione, con la motivazione che l’applicazione del provvedimento può risultare incostituzionale.

Le contee di San Francisco e e Santa Clara – che avevano avanzato il ricorso – "hanno un forte interesse nell’evitare l’incostituzionale applicazione a livello federale e la significativa incertezza di bilancio che è emersa dal minaccioso linguaggio dell’ordine", ha sottolineato il giudice Orrick nel motivare la sua decisione.

La 'guerra' alle città santuario dichiarata da Trump era stata ribadita nelle scorse settimane dal responsabile della Giustizia, Jeff Session, con un duro monito rivolto alle municipalità: o collaborano con gli agenti federali e seguono le indicazioni dell’amministrazione, o perderanno i fondi federali", minacciando anche di recuperare le somme già versate. Si tratta di miliardi di dollari a rischio.

Fin dalla campagna elettorale Trump aveva messo nel mirino Stati e comunità locali che riconoscono la residenza agli immigrati irregolari, evitando loro il rimpatrio forzato nel Paese d’origine. Con la residenza viene riconosciuto anche l’accesso ai servizi sanitari, sociali e all’istruzione per i minori.

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