Auto e moto

Alfa Romeo Giulia

Sebbene si tratti di una versione ‘razionale’,
30 settembre 2017
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Abbiamo sottoposto a una prova completa una delle vetture più attese degli ultimi tempi, cercando di capire se ha veramente la stoffa per battere l’agguerrita condor­renza. E il risultato non ci ha lasciato indifferenti.

È stata senza dubbio una delle automobili più attese degli ultimi anni, tanto da aver perso il conto delle persone che mi abbiano chiesto informazioni a suo proposito. Com’è, come va, ma è davvero meglio della concorrenza, cosa ne pensi, la consiglieresti.
Tutte domande che mi sono state rivolte sia in occasione del debutto della Quadrifoglio ma anche della Giulia con le motorizzazioni più normali, come la turbodiesel con cambio automatico che abbiamo avuto in prova e che punta dritta al cuore del segmento delle berline macina-chilometri scelte da chi, oltre a viaggiare, vuole anche guidare. Ed è proprio lei che abbiamo sottoposto a una prova completa per rispondere – ufficialmente e oggettivamente – a tutte queste domande.
Va innanzitutto detto che al solito uno dei biglietti da visita delle Alfa Romeo è il design, bellissimo e che cattura gli sguardi, con il suo cofano basso e lungo e la cellula dell’abitacolo spostata all’indietro quasi a voler suggerire dove vengano scaricati a terra i cavalli. È indiscutibilmente una delle quattro porte più affascinanti in circolazione. Ma le aspettative nei suoi confronti sono ovviamente alte anche nei contenuti, dove rispetto al passato (ma anche al presente) sono stati fatti notevoli passi avanti. Iniziando dalla posizione di guida da berlina sportiva, alta solo se sei appena sceso da una Quadrifoglio con i sedili a guscio, nonché da una plancia dal design personale e gradevole, sebbene qua e là sia evidente qualche richiamo ad Audi (il volante) e a Bmw (il pomello del cambio). A quest’ultima si è anche ispirato il sistema di infotainment e navigazione, la cui struttura e selezione dei menu è molto vicina a quella dell’iDrive (il che è di per se un pregio) abbinata a una grafica accattivante e moderna.
Mancherebbero solo le funzioni di connettività, ma al giorno d’oggi riteniamo che per l’80-90% delle persone sia anche accettabile non averla.
La qualità per il resto non manca e la Giulia è nel complesso una vettura ben fatta che pecca con qualche sbavatura solo in alcuni dettagli cui probabilmente solo il nostro occhio esperto (e quello di pochi altri) fanno caso. Non male anche lo spazio riservato ai passeggeri posteriori, che nonostante un’accessibilità così così viaggiano benone anche in due, e un bagagliaio molto capiente e completo di un pratico sgancio dei sedili posteriori.
Il vero valore aggiunto del marchio Alfa Romeo emerge però non appena ti metti in marcia. Bastano due curve (e ripeto: solo due) per capire l’auto. Prima di tutto per via di uno sterzo prontissimo e direttissimo, capace di conferire a una berlina la velocità d’inserimento di una sportiva vera. Dopo aver guidato la Quadrifoglio non è infatti così difficile scovare i comuni denominatori del loro Dna. Sul piano dinamico anche una “normale” Giulia equipaggiata con un motore turbodiesel è un riferimento, in particolare per il riuscitissimo compromesso tra sportività e comodità, ma anche per la facilità con cui la si guida. Le sospensioni hanno uno schema costruttivo raffinato (un quadrilatero alto con bracci inferiori a centri virtuali all’avantreno e Multilink a quattro leve e mezzo al retrotreno) grazie a cui trovano subito profondità nell’escursione e ben si adattano ad ogni terreno evidenziando quanto la vettura sia ben ammortizzata, ma anche neutra e stabile alle andature più elevate, senza soffrire né di eventuali scuotimenti o forze laterali.
Questo da un lato rende la Giulia tranquilla e comoda nelle lunghe trasferte autostradali, come pure una berlina agilissima che non si tira indietro nemmeno spingendola al limite, tanto che con una reattività così elevata ti viene voglia di avere una potenza ben superiore sebbene le prestazioni della turbodiesel siano tutt’altro che sottotono, oltre a garantire consumi sempre contenuti con una media rilevata sempre compresa tra i 6 e i 7 litri per 100 chilometri percorsi. Un altro elemento che ben si adatta ad entrambi i caratteri della Giulia è il cambio automatico ad 8 rapporti, dolce e impercettibile nell’uso quotidiano e un vero fulmine nell’impiego più spinto. 
La Giulia, insomma, ha superato l’esame anche nella sua versione più “civile”, ovvero quella in cui la pressione della concorrenza è più alta e svettare diventa più difficile. Ma lei, di complessi di inferiorità, proprio non ne ha.

Scheda Tecnica

ModelloAlfa Romeo Giulia
Versione2.2 JTDM Super Automatic
Motore4 cilindri turbodiesel 2.2 litri 
Potenza, coppia180 cv, 380 Nm
Trazioneposteriore
Cambioautomatico a 8 rapporti
Massa a vuoto1’520 kg
0-100 km/h6,8 secondi
Velocità massima230 km/h
Consumo medio4,2 l/100 km (omologato)
Prezzo48’450 franchi
La compri se…cerchi quella vettura che metta d’accordo sia la passione che la ragione

 

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