Estero

Albania, il premier Rama confermato per un secondo mandato

26 giugno 2017
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I quattro anni al potere sembrano non aver intaccato la sua immagine, sorprendendo molti osservatori. Dopo le elezioni politiche di ieri, il premier albanese Edi Rama è stato riconfermato per un secondo mandato, in crescita di 7 punti rispetto al 2013, e avviandosi verso una grande vittoria che gli permetterà di controllare da solo la maggioranza in parlamento. Dopo che sono state scrutinate circa il 75 per cento delle schede, il Partito socialista ha ottenuto oltre il 48% dei consensi, ed almeno 73 seggi, lasciando a distanza il Partito democratico, principale forza di opposizione guidata da Lulzim Basha, fermo a circa 29%, con 44 seggi, 6 in meno. Un duro colpo per il centro destra, calato di poco più di un punto anche rispetto alla sconfitta del 2013, che costrinse alle dimissioni lo storico leader Sali Berisha. Un risultato che Basha, dopo aver perso due anni fa anche le amministrative, potrebbe pagare caro. Finito nel mirino degli attacchi per il modo in cui ha guidato il partito ed in particolare per la lista dei candidati, fatta all’80 per cento di volti nuovi, cancellando numerosi esponenti del partito ed anche i suoi critici, il leader democratico dovrà difendersi dalla fronda all’interno del partito. Anche perché, nelle prossime settimane, si decide la presidenza del Pd. Oltre al Ps e Pd, nel futuro parlamento ci sarà anche il Movimento socialista per l’Integrazione (Lsi), il principale alleato di governo di Rama, con 18 deputati: due in più rispetto al 2013. In aumento di circa due punti anche il Partito per la Giustizia, Integrazione ed Unita’, Pdiu, che dovrebbe ottenere quattro seggi. Un seggio infine per il Partito social democratico, grazie ai voti ottenuti da un suo candidato nel collegio di Scutari. Il processo elettorale è stato ancora una volta criticato dalla missione degli osservatori internazionali che ha seguito le politiche di ieri. “La politicizzazione delle istituzioni elettorali, le diffuse accuse sulla compravendita dei voti e la pressione sugli elettori hanno corroso la fiducia pubblica nel processo delle elezioni”, sostengono gli osservatori nel rapporto preliminare presentato oggi a Tirana. “La votazione si è svolta generalmente in modo regolare, anche se alcune importanti procedure non sono state pienamente rispettate in un considerevole numero di seggi”, sottolinea il documento. Gli osservatori hanno tuttavia ribadito che “la definitiva valutazione dipenderà in parte anche dall’andamento delle successive fasi del processo”.

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