L’impressione è che Manzo resti, anche se va detto che se Renzetti avesse i soldi, lo avrebbe già sollevato da un incarico che il mister italiano ha pur sempre portato avanti dignitosamente. E con risultati tutto sommato accettabili. Certo, che il Lugano non vinca dal lontano 22 settembre e che il successo manchi complessivamente da undici partite (Coppa compresa), non depone a favore di una conferma a priori, senza che sul tavolo finisca tutta una serie di considerazioni e di fattori che il presidente bianconero ha detto che valuterà, «una volta fatte decantare le emozioni». Detto ciò, tra gli argomenti che Renzetti valuterà, c’è anche il profilo basso – che coincide con un costo contenuto – di Manzo, e la di lui sintonia con un gruppo di giocatori in crisi di risultati che però mai...