Svizzera

Assolti gli attivisti vodesi per il clima

In dodici avevano occupato i locali del Credit Suisse di Losanna nel novembre 2018 vestiti da tennisti per ricordare Roger Federer

Proteste davanti al sede del tribunale di Renens (Keystone)
13 gennaio 2020
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Renens – Sono stati assolti i dodici attivisti per il clima a processo davanti al Tribunale distrettuale di Renens (VD) per un'azione condotta nel novembre 2018 nei locali di Credit Suisse a Losanna.

I dodici avevano occupato i locali per un'ora e mezza. Vestiti da tennisti, avevano denunciato "l'ipocrisia di una banca che utilizza l'immagine positiva di Roger Federer nelle sue campagne, perseguendo al tempo stesso una politica di investimenti dannosi per l'ambiente".

Credit Suisse aveva sporto denuncia nel dicembre 2018. Nella primavera del 2019, i dodici sono stati condannati tramite decreto d'accusa a 30 aliquote giornaliere sospese per due anni e a multe dai 400 ai 600 franchi ciascuno, convertibili in 13-20 giorni di reclusione, per violazione di domicilio e resistenza agli ordini della polizia. Gli attivisti hanno presentato ricorso e per questo sono finiti a processo. 

Il giudice ha riconosciuto lo stato di legittima necessità: "L'azione era proporzionata vista l'emergenza climatica”

Il presidente del tribunale e giudice unico Philippe Colelough ha riconosciuto lo stato di legittima necessità in cui gli attivisti hanno agito e ha giudicato l'azione "necessaria e proporzionata" vista l'emergenza climatica. A suo avviso la loro proposta era "l'unico modo efficace per far sì che la banca rispondesse" e "l'unico modo per ottenere la necessaria pubblicità" dai media e dal pubblico.

I dodici avevano occupato i locali per un'ora e mezza. Vestiti da tennisti, avevano denunciato "l'ipocrisia di una banca che utilizza l'immagine positiva di Roger Federer nelle sue campagne, perseguendo al tempo stesso una politica di investimenti dannosi per l'ambiente".

Credit Suisse aveva sporto denuncia nel dicembre 2018. Nella primavera del 2019, i dodici sono stati condannati tramite decreto d'accusa a 30 aliquote giornaliere sospese per due anni e a multe dai 400 ai 600 franchi ciascuno, convertibili in 13-20 giorni di reclusione, per violazione di domicilio e resistenza agli ordini della polizia. Gli attivisti hanno presentato ricorso e per questo sono finiti a processo.

La decisione odierna del tribunale è stata la prima dall'inizio della mobilitazione per il clima. Nei prossimi mesi sono previsti diversi altri processi per azioni a favore dell'ambiente.

Sentenza accolta con un'esplosione di gioia

L'assoluzione è stata accolta da un'esplosione di gioia nell'aula del tribunale cantonale di Renens, dove si erano riunite un centinaio di persone. "Questa sentenza dimostra che la nostra azione ha un significato. Deve essere ascoltata in tutto il mondo", ha commentato una delle attiviste assolte mentre lasciava l'aula. "È un segnale molto forte per questa generazione. Il loro futuro ha la precedenza sugli interessi finanziari di una banca", ha aggiunto Irene Wettstein, uno degli avvocati degli attivisti.

Questo verdetto "non osavamo neppure sognarlo", ha detto Raphaël Mahaim, un altro membro del collettivo di tredici legali che si sono messi a disposizione per difendere gli attivisti. Di fronte al riscaldamento globale, "il nostro modo di agire deve cambiare. Non possiamo più essere passivi e stare a guardare", ha continuato Mahaim, che è anche membro del gruppo dei Verdi nel Gran Consiglio vodese. Un portavoce del Credit Suisse ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS che la banca "prende atto della sentenza e analizzerà la decisione".

Al termine della lettura, il presidente del tribunale ha messo in guardia contro le "prospettive indesiderate" della sua decisione. Ha sottolineato che lo stato di necessità non può essere applicato a tutte le situazioni. Inoltre ha ricordato che gli attivisti processati a Renens non hanno ricorso alla violenza né hanno danneggiato alcun materiale durante la loro azione al Credit Suisse.


 

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